Suzzara, violenza sessuale di gruppo nei confronti di una minorenne: cinque indagati

Lombardia

I coinvolti hanno tra i 20 e i 23 anni: due sono in stato di arresto, agli altri è stato notificato l’obbligo di dimora con divieto di allontanarsi dal proprio domicilio dalle 20. L’episodio sarebbe avvenuto il 18 maggio

Cinque ragazzi tra i 20 ed i 23 anni sono indagati per il reato di "violenza sessuale di gruppo aggravata, commesso nei confronti di una ragazza minorenne domiciliata nel Cremonese". Lo ha comunicato la questura di Mantova, definendo un quadro dei fatti da cui emergerebbe la premeditazione. L'aggressione sarebbe avvenuta il 18 maggio scorso a Suzzara (in provincia di Mantova), ma è stata denunciata in seguito. Due dei ragazzi coinvolti sono stati ora arrestati e accompagnati presso la casa circondariale di Mantova, mentre agli altri tre è stata notificata la misura cautelare dell'obbligo di dimora con divieto di allontanarsi dal proprio domicilio dalle 20. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Mantova, sono state eseguite congiuntamente dalle squadre mobili di Mantova e Cremona.

La ricostruzione

La ragazza, in cura per un disagio psicologico, avrebbe ricevuto un invito a partecipare ad una festa a Suzzara e un amico si sarebbe offerto di accompagnarla. Lei, entusiasta per quell'opportunità inaspettata, ha accettato. I due sarebbero arrivati nell'appartamento di Suzzara, nel basso Mantovano, dove avrebbero trovato un altro gruppo di almeno sette persone ad attenderli. Due di loro, dopo che la festa era entrata nel vivo e c'erano state le prime avance, si sarebbero rifiutati di andare oltre, mentre gli altri cinque amici avrebbero continuato ad importunare la sedicenne fino a violentarla a turno. Ancora non è chiaro se vi fossero presenti anche altre ragazze. La sedicenne sarebbe stata poi riaccompagnata a casa.

Le indagini

Il primo giugno, la ragazza, dopo giorni di malessere, si è presentata al Pronto soccorso dell'ospedale di Cremona in compagnia della madre riferendo ai medici di essere stata violentata. Gli inquirenti hanno subito verificato l'attendibilità delle sue parole, svolgendo indagini tecniche ed acquisendo importanti e significativi riscontri fino al 2 luglio scorso, quando, durante le prime ore della mattinata, sono state effettuate delle perquisizioni a carico degli indagati, che hanno permesso di individuare con precisione il luogo dove era avvenuta la violenza denunciata e di sequestrare telefoni e altri dispositivi informatici. Nelle prime ore di ieri gli agenti hanno individuato i presunti responsabili e notificato loro i provvedimenti.

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