Genovese resta in carcere, per gip 'salute mentale non è critica'

Lombardia

La decisione del magistrato si basa sulla perizia depositata da Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento salute mentale della Asl di Torino, disposta su richiesta dei difensori

Resta in carcere Alberto Genovese, l'imprenditore accusato di aver drogato e violentato due ragazze tra Milano e Ibiza, a San Vittore dal 6 novembre scorso. Per il gip di Milano Tommaso Perna le sue condizioni di salute mentale, legate alla dipendenza dalla cocaina, non sono incompatibili con la detenzione. La decisione del magistrato si basa sulla perizia depositata da Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento salute mentale della Asl di Torino, disposta su richiesta dei difensori Luigi Isolabella e Davide Ferrari.

La perizia

I legali nella richiesta di perizia, a cui i pm avevano dato parere negativo così come alla scarcerazione, si erano richiamati all'istanza per i domiciliari in una clinica per disintossicarsi, poi respinta dal giudice a fine febbraio. E avevano fatto notare, attraverso la consulenza di uno psichiatra, che l'imprenditore a San Vittore era stato sì sottoposto a terapia farmacologica, ma non aveva mai avuto una diagnosi. Nella precedente istanza la difesa aveva messo in luce pure il rischio di suicidio in carcere. Il perito però, pur segnalando disturbi legati alla tossicodipendenza di cui soffre Genovese, non ha evidenziato condizioni critiche di incompatibilità col carcere: Genovese ha sì disturbi come l'umore 'deflesso', ma non è in una condizione critica.

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