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Inquinamento a Brescia, intercettazioni shock: “Quel mais lo mangiano i bambini”

Lombardia
©Ansa

L’inchiesta della procura bresciana contesta la vendita di 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti spacciati per i fertilizzanti e smaltiti su circa 3mila ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Quindici gli indagati: tre impianti nel Bresciano sono finiti sotto sequestro

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Sapevano che stavano lavorando contro le regole, ma non si sono fermati se non quando la loro azienda è stata perquisita due estati fa. E la consapevolezza di quanto stavano facendo emerge da alcune intercettazioni inquietanti nell’inchiesta della Procura bresciana che contesta la vendita di 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti spacciati per i fertilizzanti e smaltiti su circa 3mila ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

Le intercettazioni

In un’intercettazione del 31 maggio 2019 Antonio Carucci, geologo di origine milanese addetto alle vendite dell’azienda bresciana “Wte srl” al centro dell’inchiesta, afferma: "Io ogni tanto ci penso, cioè, chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuto sui fanghi". Parlando poi con una collega, che gli dice che quello che stanno facendo "è per il bene dell'azienda", Carucci risponde: "Siamo talmente aziendalisti da non avere più pudore".

I provvedimenti

Sotto sequestro sono finiti gli impianti a Calcinato, Calvisano e Quinzano della Wte i cui vertici sono indagati. Quindici complessivamente i coinvolti. Sei di loro hanno evitato l'arresto in carcere e altri due i domiciliari come avrebbe voluto la Procura bresciana che si è invece vista rigettare la richiesta da parte del gip che non ha ravvisato la necessità di applicare misure cautelari perché da agosto 2019 l'attività di traffico illecito di rifiuti della azienda bresciana di sarebbe fermata, o quantomeno rallentata, dopo una prima perquisizione dei carabinieri forestali.

Il gip: “Da tabelle dati impressionanti”

"Dalle tabelle emergono dati impressionanti" scrive il gip nella sua ordinanza che ha portato al sequestro degli impianti. "Nei campioni dei gessi in uscita dall'azienda e in spargimento le sostanze inquinanti (fluoruri, solfati, cloruri, nichel, rame, selenio, arsenico, idrocarburi, zinco, fenolo, metilfenolo e altri) erano decine, se non addirittura centinaia di volte superiori ai parametri di legge".

Dg Aipo tra indagati

Tra gli indagati, con l'accusa di traffico di consulenze illecite, figura anche Luigi Mille, direttore generale dell'Aipo, autorità interregionale per il fiume Po, che, si legge nell'ordinanza, sfruttando relazioni esistenti con il sindaco del Comune di Calvisano e relazioni esistenti o comunque asserite con altri pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio e in particolare il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, l'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi, Fabio Carella, direttore generale di Arpa Lombardia e Guido Guidesi, assessore regionale lombardo allo Sviluppo Economico, (nessuno di loro è indagato) "indebitamente - scrive il gip - si faceva dare e promettere da Giuseppe Giustacchini denaro, vantaggi patrimoniali ed altre utilità quali il prezzo della propria mediazione illecita verso i suddetti pubblici ufficiali, finalizzata a favorire le attività imprenditoriali condotte da Giustacchini quale titolare della Wte srl".

Verdi Brescia: “Chi ha commesso azione criminale paghi in modo ‘esemplare’”

"Confidiamo che chi ha commesso questa azione criminale contro l'ambiente, l'ecosistema e la salute dei cittadini paghi in modo 'esemplare': ed applicare quel sano principio 'Chi inquina paga'", spiega il coordinamento provinciale dei Verdi di Brescia che aggiunge: "laddove si dovessero riscontrare profili penali che hanno rischiato di compromettere la salute dei cittadini, la Federazione dei Verdi-Europa Verde Brescia è pronta a costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario".