Bufera Csm, Pg Milano chiede informazioni su verbali resi a Procura

Lombardia

Il pg Francesca Nanni, esercitando i suoi poteri di sorveglianza, ha chiesto all'ufficio del procuratore Francesco Greco informazioni sulla vicenda

Si muove anche la Procura Generale di Milano sul caso dei verbali degli interrogatori resi ai pm milanesi dall'avvocato siciliano Piero Amara, ex legale esterno all'Eni che ha patteggiato una pena per corruzione in atti giudiziari, con al centro una presunta loggia segreta denominata "Ungheria". Una vicenda che, oltre a portare a uno scontro al quarto piano del Palazzo di Giustizia milanese, ha creato un terremoto tra le fila della magistratura fino al Csm. Il procuratore generale di Milano Francesca Nanni, esercitando i suoi poteri di sorveglianza, ha infatti chiesto all'ufficio del procuratore Francesco Greco informazioni sulla vicenda per capire cosa è successo per, poi, eventualmente riferire al Procuratore Generale della Cassazione in vista di una possibile azione disciplinare.

I verbali

A partire dal 2019 Amara viene interrogato a più riprese dal pm milanese Paolo Storari nell'inchiesta su sospette attività di depistaggio per condizionare l'indagine sul caso Eni-Shell/Nigeria, il cui processo si è concluso a marzo con assoluzioni. Nel corso di quegli interrogatori Amara avrebbe parlato anche dell'esistenza di una 'loggia segreta', denominata "Ungheria" che vanterebbe tra i suoi affiliati personaggi delle istituzioni, del Vaticano e anche molti magistrati, gettando un'ombra sui giudici del processo Eni. Il legale avrebbe fatto riferimento a "interferenze delle difese Eni" sul giudice Tremolada. Dichiarazioni tutte da verificare per le quali il pm Storari avrebbe chiesto per mesi al capo della Procura Milanese, Francesco Greco, di iscrivere un nuovo fascicolo. 

In particolare è del 9 dicembre 2019 il primo verbale in cui Amara dice di appartenere alla loggia segreta "Ungheria". Già due giorni dopo, apprende l'ANSA, il pm Paolo Storari scrive la prima delle tante mail al procuratore Francesco Greco per evidenziare la necessità di effettuare iscrizioni per fare accertamenti. Prime iscrizioni che vennero effettuate solo 5 mesi dopo, il 9 maggio 2020. Tra giugno e luglio il pm raccoglie diverse testimonianze in varie città d'Italia e a settembre i vertici della Procura decidono di inviare gli atti a Perugia, poi trasmessi dopo oltre un anno da quel primo verbale.

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