L'evento ha avuto luogo quest'oggi a partire dalle 10.30 nell’Aula Magna, con la proiezione di un video-racconto attraverso immagini della storia dell'Ateneo e il discorso del rettore Franco Anelli. Il presidente della Repubblica si è collegato dal Quirinale
Quest’oggi, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in collegamento dal Palazzo del Quirinale, si è tenuta l'inaugurazione dell'anno accademico 2020/2021 dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha avuto luogo, a partire dalle 10.30, nell'Aula Magna dell'Ateneo di Milano, in largo Gemelli 1. La cerimonia inaugurale, che ha aperto ufficialmente le celebrazioni del centesimo anno accademico dalla fondazione dell'Ateneo (fondato il 7 dicembre del 1921), è stata preceduta dalla messa prevista per le ore 9 e presieduta dall'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nella Basilica di Sant'Ambrogio.
Delpini: "Importante che Cattolica sia inquieta"
"È importante che l'Università Cattolica sia inquieta". QUesta la riflessione dell'arcivescovo di Milano e presidente dell'Istituto Toniolo, monsignor Mario Delpini. "L'inquietudine - ha aggiunto - significa che il gradimento è ambiguo e che non si deve temere l'impopolarità in nome della verità di cui siamo testimoni. L'inquietudine significa che gli ambiti di ricerca non possono essere solo quelli che 'soddisfano i clienti', ma devono essere quelli che aprono orizzonti, che inquietano gli studenti e i docenti".
"Verità è ancora oltre quello che i libri contengono"
"L'inquietudine - ha aggiunto Delpini - significa che i cristiani non sono mai soddisfatti delle loro opere, non perché sono di natura scontenti, ma perché la verità è ancora oltre quello che i libri contengono". L'arcivescovo di Milano si è augurato quindi "che si possa insieme perseguire il gradimento e perseverare nell'inquietudine" e ha sottolineato come "dobbiamo essere fieri del gradimento che l'Università Cattolica raccoglie e che l'incremento delle iscrizioni può documentare in modo evidente, l'indirizzo è di continuare questa cura per essere attrattiva e persuasiva".
Il video-racconto della storia dell’Ateneo
Alle 10.30 dall'Aula Magna - dopo la proiezione di un video-racconto attraverso immagini della storia dell'Ateneo tra passato, presente e futuro - la giornalista e alumna dell'Università Cattolica, Tonia Cartolano, ha condotto la diretta streaming della cerimonia arricchita da collegamenti con le sedi di Roma, Piacenza e Brescia dove i giornalisti e alumni dell'Ateneo, Monica Marangoni, Luca Forlani e Luisa Pedretti hanno dato voce a docenti, studenti e professionisti. Alle 11.00, alla presenza del presidente Mattarella in collegamento dal Quirinale, il rettore Franco Anelli ha pronunciato il discorso inaugurale, cui ha fatto seguito il saluto di monsignor Delpini.
Il discorso inaugurale di Anelli
Il rettore Franco Anelli ha poi pronunciato il discorso inaugurale, cui ha fatto seguito il saluto di monsignor Delpini: "L'Università Cattolica ha attraversato il '900 e tutti i suoi rivolgimenti, affrontato i momenti difficili e contribuito con passione a quelli di crescita, ha insomma accompagnato l'evoluzione della società italiana, sempre restando testimone dei propri valori, salda nel riferimento trascendente, vigile custode della propria indipendenza. Il più grande dono che questo ateneo può rivendicare di aver dato alla società italiana sono, più ancora della ricca produzione scientifica e della testimonianza culturale, le persone che qui sono state educate. I nostri oltre 300 mila laureati e diplomati dalla fondazione". Attualmente sono oltre 45 mila gli studenti iscritti alla Cattolica, nel 1921 erano 68 gli studenti iscritti all'ateneo. Per quanto riguarda le immatricolazioni per l'anno accademico 2020-2021 sono in tutto 14.445, con una crescita di oltre il 3% rispetto al precedente anno. "Questo primo secolo non è storia passata: è una 'fabbrica' perennemente operosa, come un'antica cattedrale, che consegniamo a tutti coloro che scriveranno le prossime pagine della vita dell'Ateneo", ha aggiunto.
"L'università rimanga luogo di incontro e crescita"
Anelli ha sottolineato ancora, riflettendo sull'impatto della pandemia: "Gli studenti, che non appena è loro consentito tornano a popolare i chiostri, ci assegnano tacitamente ma chiaramente un compito: fare in modo che l'università, pur impadronitasi delle tecnologie, rimanga anche in futuro un luogo, nel quale le persone si incontrano e crescono insieme. A loro, e ai ragazzi che oggi stanno vivendo la scuola tra le pareti domestiche e che presto varcheranno le porte delle università, dobbiamo risposte". Il rettore ha poi dedicato un pensiero a chi, anche all'interno dell'Università, è stato colpito dal Covid. "Abbiamo perduto maestri, colleghi, amici, e tutti li ricordo commosso; ma proprio la capacità di pensarci comunque, pur nell'emergenza, come comunità ci ha sostenuto nel resistere e reagire - ha detto -. Non posso quindi fare a meno di iniziare questo discorso rivolgendo il pensiero a quanti si sono prodigati per assicurare la continuità dei percorsi di studio dei nostri ragazzi, dispiegando strumenti nuovi". Un ringraziamento è andato anche "a voi medici, sanitari, personale del Policlinico Gemelli, per l'eccezionale prova di dedizione, competenza, capacità che avete dato di fronte a tutto il Paese". Le università "esistono per questo, per dare un futuro ai giovani attraverso la conoscenza e così assicurare la continuità di una civiltà. E sono nate dalle crisi, per questo non dobbiamo temere della loro capacità di superarle".
"Università sono scuole di cittadinanza europea"
Anelli ha affermato: "Se le università sono scuole di cittadinanza, in quanto scuole di cultura, occorre anche dire che quella cittadinanza non è esclusivamente nazionale, ma europea. Questo ateneo ha manifestato una tensione internazionale fin dal suo sorgere, promuovendo, nel 1924, la costituzione della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche. Ma l'identità europea non ha a che fare con i trattati, con la diplomazia o con decisioni maggioritarie di istituzioni politiche: è invece un dato, una realtà intellettuale e morale che, semplicemente, non si può negare, soltanto riconoscere. Ogni nazione europea è intrinsecamente europea perché lo è culturalmente. A questo fenomeno plurisecolare le università hanno dato un contributo decisivo quanto evidente. Ora hanno anche il compito di riaffermarlo, di farlo comprendere: conoscere la nostra cultura significa riconoscerne la dimensione essenzialmente continentale. E significa anche coglierne la contestualizzazione storica".
L'intervento di Mattarella
Il contributo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore si è "espresso e continua a esprimersi con specifici caratteri e valori" legati "alla vita della nostra comunità nazionale. Si avverte questo senso di comunità che il nostro Paese ha visto ribadito nella sua fondamentale importanza con forza durante la pandemia che ci ha ricordato come ciascuno di noi dipenda da tutti gli altri". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in collegamento dal Palazzo del Quirinale.
"Da Università Cattolica aiuto per crescita Paese"
"Cento anni - ha proseguito Mattarella - rappresentano motivo di una ricorrenza di grande importanza per gli eccellenti risultati raggiunti dall'Ateneo. Celebriamo questi cento anni in una condizione particolare che condiziona fortemente lo svolgimento degli incontri ma mantiene inalterato il significato e tutto il valore. Vorrei associarmi al ricordo di coloro che nell'ambito dell'Università sono rimasti vittima del Covid e vorrei manifestare apprezzamento nei confronti dell'università per il mantenimento della funzionalità attenuando le provazioni e le restrizioni subite dagli studenti". Ha inoltre evidenziato come "il contributo" dell'università "per la crescita del Paese sia di grande rilievo e si sia espresso in tanti momenti".
"Per essere educatori occorre dare credito ai giovani"
"Per essere educatori - ha continuato il presidente della Repubblica, ricordando le parole di Padre Gemelli - occorre dare credito ai giovani che mantengono sempre giovane l'ateneo". Mattarella ha poi parlato del sentimento "dell'inquietudine: questa condizione - ha detto - di sentirsi cittadini del mondo e al contempo pellegrini al suo interno è comune a tutti, qualsiasi siano le convinzioni che vengono professate perché riflette il senso di incompiutezza umana che accompagna la condizione umana, che spinge a cercare nuove conoscenze. Un senso di non appagamento alla base di ogni sforzo di ricerca scientifica in ogni campo ed è questo carattere che rende attrattivi gli atenei e la loro azione fondamentale per il presente e il futuro del Paese".
"Formazione è missione sociale e civile"
Mattarella ha poi concluso: "Tutte le realtà e presenze che contribuiscono con qualunque segno e ispirazione nel nostro Paese al bene comune, in particolare quelle orientate alla formazione che danno un'impronta al futuro del nostro Paese" svolgono una "missione sociale e civile, rammentando come i caratteri dell'uomo civicus siano italiani e europei".
La lettera del rettore: “Mattarella conferisce speciale valore a ricorrenza”
"Questa ricorrenza alla quale la partecipazione del presidente della Repubblica conferisce speciale valore rappresenta un'occasione di riflessione ancora più profonda sulla tradizione e sulla storia che ci precedono, e che tuttora ispirano il nostro cammino - afferma il rettore Anelli in una lettera indirizzata per l'occasione alla comunità universitaria -. Soprattutto offre l'opportunità di assumere con rinnovata consapevolezza la responsabilità rispetto al futuro che ci attende e nel quale l'educazione della persona e del cittadino si rivela un bene sempre più necessario all'integrità e al progresso della società tutta".
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