Bus dirottato e incendiato a Milano, il pg chiede la conferma della condanna per Sy

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Il magistrato ha chiesto alla Corte d'Assise d'appello la conferma della sentenza di primo grado a 24 anni di carcere per l'autista che nel marzo 2019 dirottò e incendiò un autobus con a bordo 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella, poi messi in salvo dai carabinieri che fermarono l'uomo a San Donato Milanese

L'azione di Ousseynou Sy "è stata dichiarata diretta all'obiettivo di sovvertire la politica italiana" in tema di immigrazione e volta ad "intimidire la popolazione creando panico generalizzato", ha detto questa mattina durante la requisitoria il sostituto pg Lucilla Tontodonati che ha chiesto alla Corte d'Assise d'appello di Milano la conferma della sentenza di primo grado a 24 anni di carcere per l'autista che nel marzo 2019 dirottò e incendiò un autobus con a bordo 50 ragazzini di una scuola di Crema, due insegnanti e una bidella, tutti messi in salvo dai carabinieri che fermarono l'uomo nella sua folle corsa a San Donato Milanese. Le accuse per l'uomo sono sequestro con finalità terroristiche, strage aggravata dal terrorismo, incendio e lesioni. (LA VICENDA – LE FOTO – IL VIDEO)

Le accuse a Sy

Il sostituto pg Tontodonati ha sottolineato che la pena inflitta in primo grado all'autista è "congrua" anche perché da parte dell'imputato "non vi è mai stata resipiscenza". Per l'accusa, inoltre, è provato che Sy abbia utilizzato un accendino per appiccare un incendio sul bus rendendolo così una "bomba vagante impregnata di benzina" in moda da "attentare alla incolumità fisica e psicofisica dei ragazzini a bordo dell'autobus". Per tanto ha condiviso la ricostruzione della Procura di Milano che aveva contestato la strage con finalità di terrorismo. La parola ora alla difesa dell'imputato. La sentenza potrebbe arrivare nella prossima udienza del 9 aprile. Il 48enne ha fatto sapere in aula che renderà dichiarazioni spontanee poco prima che la Corte si ritiri in camera di consiglio. Nelle motivazioni depositate lo scorso luglio dalla Corte d'Assise di Milano, il presidente ed estensore Ilio Mannucci Pacini scriveva che Sy ha agito con "lo scopo di condizionare i pubblici poteri" in materia di "accoglimento degli stranieri, di intimidire la popolazione con un'azione plateale" per generare "panico" nelle persone.

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