Covid, a Codogno inaugurato il Memoriale per le vittime

Lombardia
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Il monumento è stato benedetto da monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo della diocesi di Lodi che ha ricordato la "prova di solidarietà" dei cittadini, dei volontari e del personale sanitario e la lotta "senza tempo" durante il periodo più buio della pandemia

Un anno fa a Codogno e in tutta l'Italia cominciava la battaglia contro il Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO). E oggi in ricordo delle vittime e della "comunità resiliente" della cittadina della bassa lodigiana tra gli applausi è stato inaugurato un memoriale a loro dedicato davanti alla sede della Croce Rossa locale, tre totem di acciaio che rappresentano il comune dove tutto cominciato e le due frazioni, con una trama decorativa in rilievo (LE PAROLE DI FONTANA).

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Il monumento

Il monumento è stato benedetto da monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo della diocesi di Lodi che ha ricordato la "prova di solidarietà" dei cittadini, dei volontari e del personale sanitario e la lotta "senza tempo" durante il periodo più buio della pandemia. Ha ricordato la telefonata di papa Francesco dell'8 marzo, la preghiera del santo padre in una piazza San Pietro deserta e le manifestazioni di amicizia e di vicinanza mostrate da molti. Per monsignor Malvestiti, il monumento rappresenta la "ripartenza" e l'inizio di un percorso verso la guarigione. Da quanto è stato riferito sono 22 le tv nazionali e internazionali che hanno chiesto l'accredito. Si va dalle testate svizzere a quelle francesi, da quella giapponese a quelle tedesche, statunitensi, inglesi, polacche e spagnole. Una anche dall'Australia.

"Abbraccio a distanza" tra Vo' Euganeo e Codogno

Intanto, c'è stato un "abbraccio a distanza" stamani tra i sindaci di Vo' Euganeo e Codogno, le prime due comunità colpite dai lutti della pandemia da Covid-19, in una breve cerimonia che si è svolta nella località padovana, per ricordare la prima vittima del Coronavirus, Adriano Trevisan. Nel corso dell'incontro, cui hanno preso parte le autorità locali padovane, è intervenuto in collegamento il primo cittadino di Codogno, Francesco Passerini. "Ed è uno spirito diverso - ha detto nel suo breve saluto - rispetto a un anno fa. In queste ore, stavamo cercando di capire questa situazione che ci era caduta addosso. Oggi vi arriva l'abbraccio della nostra comunità. Un segnale di amicizia, spero che veramente presto potremo vederci assieme, quando l'incubo finirà e vedremo il futuro". Il sindaco di Vo', Giuliano Martini, ha ricordato la manifestazione dei sindaci colpiti dal Covid, il 9 settembre scorso a Codogno, ricambiando il saluto e l'augurio.

Il sindaco Passerini: “Con vaccini possiamo guardare al futuro”

"Resilienza, l'abbiamo conosciuta bene. Comunità, siamo stati una famiglia. Ripartenza, abbiamo davanti un anno dove fortunatamente la scienza medica ci ha dato quest'arma che è il vaccino. Sappiamo che la strada è quella e che solo con la vaccinazione di massa possiamo riprenderci la nostra vita e guardare al futuro". Sono le parole pronunciate dal sindaco di Codogno, Francesco Passerini, durante il suo intervento alla cerimonia, ricordando le tre parole incise sulla base della scultura posta davanti alla sede della Croce Rossa locale, aggiungendo che "questo luogo vuole guardare al futuro" pur essendo anche un "luogo di memoria".

"Oggi siamo qua per dimostrare la voglia di andare avanti", ha proseguito, ringraziando tutti i presenti, i volontari e coloro che "hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo" e anche gli altri sindaci dei paesi vicini e lontani che si sono "comportati come una famiglia", quando, un anno fa, "la prima sensazione è stata la paura che ti attanaglia e che ti manda in confusione e che non ti fa incontrare i tuoi genitori perché magari rischiano di ammalarsi". Ricordando che "non è ancora finita", Passerini ha citato Papa Francesco, per dire di "non gettare via gli insegnamenti che questa pandemia ci ha lasciato”.

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