La multinazionale ha annunciato lo stop alla produzione per il prossimo giugno. L'impianto della città è attivo dal 1933, sono 150 i lavoratori che rischiano di perdere il posto
I dipendenti della Henkel di Lomazzo hanno scioperato oggi davanti alla sede di viale Como contro la scelta comunicata dalla proprietà tedesca di fermare la produzione. La multinazionale di detersivi ha infatti annunciato la chiusura a giugno dello stabilimento di Lomazzo, attivo dal 1933, dove rischiano di perdere il posto 150 lavoratori.
Le proteste per la chiusura
Anche a Verdellino i lavoratori della Henkel Italia Operations scenderanno in sciopero domani per solidarietà con i colleghi di Lomazzo. I lavoratori e le organizzazioni sindacali contestano le motivazioni che la direzione Henkel ha avanzato, in quanto "il comparto della detergenza non registra andamenti negativi dei volumi, mentre i licenziamenti avverrebbero in una fase dove la responsabilità sociale delle imprese, richiamata anche nelle indicazioni del Contratto Nazionale del settore chimico, viene completamente disattesa". Per questo, il Coordinamento sindacale del gruppo, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione permanente e, per domani una giornata di sciopero in tutte le realtà Henkel in Italia.
Erba: “Serve tavolo di confronto con i vertici aziendali”
Questa mattina, insieme a lavoratori e sindacati c'era anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba, per il quale "il tavolo di confronto con i vertici aziendali che abbiamo chiesto con urgenza al Presidente della IV Commissione di Regione Lombardia può essere un primo passo molto importante per cercare di aprire le interlocuzioni con la direzione generale tedesca che si trova a Dusseldorf".
L'incontro tra i lavoratori e Regione Lombardia
Il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, a margine dei lavori d'Aula, ha incontrato oggi una nutrita delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali. All'incontro erano presenti anche il presidente della Commissione Attività produttive Gianmarco Senna, alcuni consiglieri regionali e l'Assessore regionale alla famiglia Alessandra Locatelli. "La decisione della multinazionale tedesca, dettata semplicemente da mere ragioni di marketing aziendale è inspiegabile e inaccettabile soprattutto perché arriva in piena pandemia - ha commentato Fermi - Non trova giustificazione la motivazione che la Henkel ha fornito, di voler proteggere la stabilità e la competitività dell'azienda per la quale non sarebbe sostenibile in una prospettiva di lungo periodo la presenza di due stabilimenti in Italia. Come Consiglio Regionale e come Regione Lombardia ci attiveremo prontamente in ogni sede e con ogni mezzo per impedire alla Henkel di lasciare a casa 160 lavoratori, sensibilizzando il Ministero e tutte le istituzioni competenti per fare fronte unico contro questa decisione".