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Fondi Lega, Michele Scillieri vuole patteggiare 3 anni e 8 mesi

Lombardia

Il commercialista è accusato di peculato, turbativa e reati fiscaliPer i contabili della Lega in Parlamento, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, e per l'imprenditore Francesco Barachetti si profila invece la richiesta di giudizio immediato nell’ambito dell'inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission e su presunti fondi neri

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Vuole patteggiare 3 anni e 8 mesi e 85mila euro di risarcimento Michele Scillieri, uno dei commercialisti di fiducia della Lega arrestati nell'inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission e su presunti fondi neri. Anche il cognato Fabio Barbarossa ha chiesto di patteggiare 2 anni e 2 mesi versando 30mila euro. Le istanze, concordate coi pm, saranno valutate da un gip. Scillieri, nel cui studio venne registrata la 'Lega per Salvini premier', ha reso ammissioni. Il 5 gennaio aveva già patteggiato 4 anni e 10 mesi, con un risarcimento di 20mila euro, il suo presunto prestanome, Luca Sostegni. Per i contabili della Lega in Parlamento, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, e per l'imprenditore Francesco Barachetti si profila la richiesta di giudizio immediato. 

L'inchiesta

La richiesta di Scillieri, difeso dal legale Massimo Dinoia, rientra nel filone dell’inchiesta, coordinata dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, sulla presunta vendita a prezzo gonfiato dell'immobile di Cormano (Milano) con cui sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici della Lombardia Film Commission. Per il commercialista, accusato di peculato, turbativa e reati fiscali, il presunto profitto del reato sarebbe di 85mila euro (da qui l'entità del risarcimento).

Resta aperta la tranche dell'inchiesta sui presunti fondi neri per il Carroccio raccolti dai contabili del partito Di Rubba e Manzoni, finiti ai domiciliari a settembre per il caso Lfc, così come Scillieri e il cognato Barbarossa, accusato di peculato e reati fiscali e difeso dai legali Massimilano Giotto e Roberto Brambilla. Scillieri, sentito più volte dai pm, oltre ad aver fatto ammissioni sul capitolo Lfc, ha raccontato che Di Rubba e Manzoni, in stretti rapporti col tesoriere del Carroccio Giulio Centemero (non risulta indagato), avrebbero fatto "girare" le finanze della Lega e ha parlato di un giro di denaro e di fatture false a favore di professionisti e di imprese 'fedeli' al partito. Partito al quale, poi, avrebbero "retrocesso" percentuali di incassi fino "al 15%". Proprio sulla destinazione finale del denaro inquirenti e investigatori stanno facendo approfondimenti in un filone di indagine che si intreccia con quella genovese sui famosi 49 milioni di euro spariti. Per Di Rubba, Manzoni e Barachetti, anche lui ai domiciliari, si va verso la richiesta di giudizio immediato, mentre sull'istanza di patteggiamento di Scillieri deciderà un gip nei prossimi giorni.