L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano ha affermato: “Nei prossimi dieci giorni capiremo quanto pagheremo le festività e poi speriamo non arrivi anche una terza ondata”
L'infettivologo Massimo Galli, dell'ospedale Sacco di Milano, ritiene che l'Italia sia tornata alla situazione del marzo del 2020 sul fronte Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI - LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA). Rispondendo a una domanda nel corso di un’intervista a La Stampa, ha dichiarato che secondo lui "il numero dei ricoveri è simile e anche se nella seconda ondata siamo più organizzati ci sono stati 43mila morti e non è finita", perché' "nei prossimi dieci giorni capiremo quanto pagheremo le festività e poi speriamo non arrivi anche una terza ondata".
Galli: “La situazione politica mi indigna”
Sulla possibilità di una crisi di governo, Galli ha affermato: "Francamente la situazione politica mi indigna, sembra l'orchestra che suona mentre il Titanic affonda. Mi pare ci sia ben altro di cui occuparsi in questo momento conviviamo con una pandemia disastrosa. Dopo cromatismi regionali vari abbiamo una situazione in peggioramento. Magari non è il momento di distrarsi. Bisognerebbe stringere tutti le fila e aspettare la fine della pandemia per scannarsi”.
“Gli infettati crescono e gli ospedalizzati risalgono”
“Il dato più sensibile – ha sottolineato ancora l’infettivologo - non riguarda i decessi, che non è detto che siano quotidiani e riguardano malattie protrattesi per settimane, ma ciò che conta è che gli infettati crescono stabilmente e gli ospedalizzati risalgono".