Covid Lombardia, a Codogno vaccino per 1.400 dipendenti Asst di Lodi. Oggi 466 casi

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I vaccini vengono somministrati proprio nella stanza della Rianimazione in cui è stato effettuato il tampone al "paziente 1", il primo in tutta Italia

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Sono oltre 1.400 gli operatori sanitari della Asst di Lodi che nel giro di quattro giorni hanno aderito alla campagna vaccinale anti Covid al via oggi. I vaccini vengono somministrati proprio nella stanza della Rianimazione dell'ospedale di Codogno in cui a febbraio venne effettuato il tampone al "paziente 1", il primo in tutta Italia. "Oggi si chiude un cerchio", il commento dell'anestesista Annalisa Malara, che scoprì il primo caso di Covid.

Stamattina le prime dosi del vaccino Pfizer Biontech sono arrivate al pronto soccorso dell'ospedale Niguarda di Milano. Così il governatore Attilio Fontana dice: "Ue dimostra che sa essere fondamentale".

In regione oggi si contano 466 nuovi casi su 4.901 tamponi eseguiti. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

19:53 - Gallera: “Veneto non ha avuto nostra esperienza”

"Questo coronavirus non guarda in faccia a nessuno e travolge tutti. Siamo stati la prima regione del mondo occidentale a essere colpita senza che nessuno ci avesse avvisato, preparato": è partito da questo l'assessore al Welfare della Lombardia per precisare che "in Veneto non era arrivata con la stessa violenza con cui è arrivata qui. E quando è arrivata non è servita l'esperienza che abbiamo fatto noi e le altre regioni". "Questo Coronavirus quando arriva con una certa intensità - ha concluso - non c'è sistema sanitario in grado di fermarlo”.

18:50 - Dg Asst Cremona: "Vaccino unica via per uscire da incubo"

Fra i territori più colpiti dalla prima ondata pandemica, anche Cremona ha ricevuto oggi le sue prime dosi della speranza. E' stato il direttore generale dell'Asst, Giuseppe Rossi, davanti al sindaco Gianluca Galimberti e al prefetto Vito Danilo Gagliardi, ad introdurre nel primo pomeriggio il V-Day, di fatto iniziato in tarda mattinata con l'arrivo dei vaccini anti Covid, scortati dagli agenti della polizia stradale dall'ospedale Niguarda al casello dell'A21 e poi accolti all'ospedale Maggiore dal direttore sanitario Rosario Canino, dal responsabile del 118 Ugo Rizzi e dal direttore della farmacia ospedaliera Andrea Machiavelli. "Oggi è il giorno della possibile rinascita - ha lanciato il suo messaggio alla comunità Rossi -: abbiamo 50 dosi da somministrare ai rappresentanti delle varie categorie che operano nel mondo della sanità e vogliamo dare un segnale preciso, dire che nessuno sarà escluso da questa campagna e sottolineare che il vaccino è l'unico strumento che abbiamo per uscire da questo incubo". Il primo fra i primi a ricevere la dose Pfizer, iniettata dalla dottoressa Antonella Laiolo, responsabile del servizio vaccinazioni di Asst Cremona, è stato Angelo Pan, primario del reparto di Malattie Infettive e uno dei medici in prima linea sin dall'inizio. "I vaccini sono in assoluto i farmaci più sicuri e potenti - ha garantito il primario, rivolgendosi idealmente agli indecisi - e in questo caso l'alternativa sappiamo qual è". Dopo Pan, fra altri, a turni di 12, si sono sottoposti al vaccino il presidente dell'Ordine dei Medici e Odontoiatri di Cremona, Gianfranco Lima; il presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche, Enrico Marsella; i medici dell'ospedale Maggiore di Crema, fra cui il primario di Terapia Intensiva di Cremona Enrico Storti, che con l'anestesista Annalisa Malara aveva identificato il paziente uno Mattia Maestri quando era in servizio a Codogno. "Per me, che a febbraio a Codogno insieme alla dottoressa Malara ho affrontato il primo caso di Covid-19 in Italia, è come un cerchio che si chiude - ha ricordato Storti -. Quella di oggi è una grande emozione che speravo di potere vivere il prima possibile. "Il nostro dovere morale - ha concluso il sindaco Gianluca Galimberti - sarà nel prossimo anno vaccinarci tutti! Lo dobbiamo a noi stessi e alla comunità".

18:14 - Dg Papa Giovanni di Bergamo: “In prima linea vaccini dopo mesi apnea”

Alla consegna delle prime dosi di vaccino all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, epicentro della prima fase dell'epidemia, oggi pomeriggio erano presenti il direttore generale Maria Beatrice Stasi, il direttore sanitario Fabio Pezzoli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l'assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi. "Anche oggi il Papa Giovanni è in prima linea per dare il proprio contributo nella lotta contro il Covid - ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell'Asst Papa Giovanni XXIII -. Dopo tanti mesi in apnea dedicati alle cure ospedaliere e alle tante attività che hanno caratterizzato l'emergenza da oggi siamo in prima linea con i vaccini, l'unica arma agognata dal mondo intero in tutti questi mesi per porre fine alla pandemia e all'emergenza, non solo sanitaria ma anche economica e sociale, che il Covid ha determinato. Una giornata simbolica, dove a scendere in campo sono stati i nostri operatori più rappresentativi, per il loro ruolo e per il contributo dato alla gestione dell'emergenza insieme a figure simbolo del mondo della sanità bergamasca. Ringrazio tutti quanti per aver aderito con convinzione alla campagna e ringrazio i nostri operatori in prima linea nella lotta contro la pandemia anche oggi, speriamo ultima tappa di un percorso difficile e doloroso".

17:18 - Primo vaccinato primario ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Il primario di Terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Luca Lorini, è stato il primo a ricevere, alle 15 di oggi, il vaccino contro il Covid-19. Lorini è stato in prima linea contro il coronavirus fin da marzo, quando Bergamo e il suo reparto furono letteralmente sommersi dall'emergenza. Con lui a ricevere le prime dosi a Bergamo, città simbolo della prima fase della pandemia, il collega del reparto di Malattie Infettive, Marco Rizzi, e il direttore del Pronto soccorso, Roberto Consentini. Con loro anche il presidente dell'Ordine dei medici, Guido Marinoni e i rappresentanti degli altri Ordini - Infermieri, Ostetriche e Professioni sanitarie - Gianluca Solitro, Nadia Rovelli, Guido Muzzi e i rappresentanti degli infermieri, dei presidi privati accreditati e delle Rsa. Presenti in ospedale il sindaco Giorgio Gori e l'assessore regionale Claudia Terzi.

17:00 - In Lombardia 466 nuovi casi su 4.901 tamponi

A fronte di 4.901 tamponi effettuati, sono 466 i nuovi casi di coronavirus accertati in Lombardia, con una percentuale tra test e positivi pari al 9,5%. Sono 49 i decessi registrati nelle ultime 24 ore, che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a 24.867. Cala di cinque unità rispetto a ieri il numero di ricoverati in terapia intensiva, sceso a 508, mentre i pazienti in cura presso gli altri reparti ospedalieri sono 3.801 (-38). I nuovi guariti/dimessi sono 712.

16:44 - Anci Lombardia: “Da sindaci sostegno totale a campagna”

È "totale" il sostegno dei sindaci alla campagna vaccinale, "essenziale per uscire dalla pandemia" di Coronavirus: il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra lo ha sottolineato oggi nel Vax Day che dà l'avvio con un "numero di dosi simboliche" alla campagna che "si svilupperà nei prossimi mesi". Oggi su invito del presidente della Regione Attilio Fontana, i sindaci dei capoluoghi e dei Comuni più colpiti di Codogno e Alzano Lombardo hanno presenziato all'arrivo e alla somministrazione delle prime dosi per manifestare "il ruolo essenziale di Sindaci e Comuni svolto quest'anno nel contrasto alla diffusione del virus, nella tenuta delle nostre comunità". "Una presenza - ha aggiunto Guerra, che si trovava all'ospedale Sant'Anna di Como insieme fra gli altri al sindaco Mario Landriscina - che intende riaffermare la prosecuzione dell'impegno degli amministratori locali, a partire dal sostegno totale alla campagna vaccinale. Campagna essenziale per uscire dal lungo e drammatico tunnel della pandemia". "Anci Lombardia e i Comuni lombardi - ha assicurato - come hanno fatto in occasione della campagna antinfluenzale, sono impegnati ad assumere e coordinare, con Regione e gli operatori della sanità, ogni intervento, iniziativa, servizio e attività di supporto logistico che sia utile a promuovere, diffondere e svolgere con la massima celerità e sicurezza la campagna di vaccinazione anti Covid 19".

15:45 - Dg ospedale Bergamo: "Giornata simbolica"

 Delle 1.620 dosi destinate agli ospedali lombardi, 10 flaconi equivalenti a 50 dosi del vaccino anti Covid sono arrivate all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo questa mattina prima delle 12. Quattro infermieri, 3 medici e 3 farmacisti gestiscono i due box dove due persone vengono vaccinate contemporaneamente. "Una giornata simbolica - sottolinea il direttore generale Maria Beatrice Stasi - dove a scendere in campo sono i nostri operatori più rappresentativi, per il loro ruolo e per il contributo dato alla gestione dell'emergenza insieme a figure simbolo del mondo della sanità bergamasca". 

15:25 - Prima infermiera vaccinata di Codogno: "Torniamo a vita normale"

È Lucia Premoli, infermiera della Rianimazione dell'ospedale di Codogno tra gli operatori che hanno assistito il 'paziente 1' Mattia Maestri, la prima ad essere stata vaccinata contro il Covid nel presidio ospedaliero del Lodigiano simbolo della pandemia. L'infermiera ha ringraziato la sua azienda per "l'opportunità che mi ha offerto: essere di esempio per tutti i miei colleghi. Non abbiamo altra strada da percorrere - sottolinea - per tornare a una vita normale". All'ospedale di Alzano Lombardo, altro simbolo della pandemia, intanto è stato vaccinato il professor Giuseppe Remuzzi, presidente dell'istituto Mario Negri.
Dopo Lucia Premoli, a Codogno è stato vaccinato Stefano Paglia, responsabile del Dipartimento Emergenza e Urgenza dell'Asst di Lodi, e Massimo Vajani, medico di base e presidente dell'Ordine dei medici di Lodi. Ad assistere alle procedure, su disposizione del ministero, c'erano anche i carabinieri del Nas. "Dopo il 20 febbraio, il 27 dicembre sarà una data che non dimenticherò - ha detto Stefano Paglia, prima di essere vaccinato -. Oggi abbiamo la possibilità di scrivere il primo capitolo della fine di una storia terribile". 

15:10 - Prima infermiera vaccinata a Brescia: "Vaccinarsi è fondamentale"

Giulia Salvalai, infermiera del reparto di Chirurgia generale degli Spedali civili di Brescia, è la prima vaccinata Covid a Brescia. "Mi ritengo fortunata ad essere tra i primi. Vaccinarsi è fondamentale per poter riprendere la vita normale e spero lo capiscano tutti" ha detto l'infermiera bresciana. 

15:08 - Gallera: "Nessuno dubiti di scienza e vaccino"

"Le cicatrici che ognuno di noi ha dentro ci hanno consentito di arrivare qui e di offrire una speranza di tornare alle nostre vite a togliere tra qualche mese le mascherine". Così l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera agli Spedali Civili di Brescia, dove sono stati vaccinati i primi medici e infermieri bresciani. "Oggi è una bella giornata e sono contento dello slogan 'io sto con la scienza' perché non vorrei che qualcuno oggi possa dubitare della scienza e del valore del vaccino" ha aggiunto.

14:39 - L’anestesista che scoprì virus in Italia: “Oggi si chiude cerchio”

"Anche lo scorso 20 febbraio c'era il sole, era una giornata tersa, ma oggi la luce è di speranza". Così Annalisa Malara, l'anestesista dell'ospedale di Codogno che per prima scoprì la presenza del Covid in Italia. "Siamo stati i primi sanitari ad essere coinvolti da questo terribile virus, per me come per tutta la mia equipe fu uno choc. Con la giornata di oggi si chiude finalmente un cerchio", dice la dottoressa, che non potrà vaccinarsi perché è stata da poco sottoposta all'antinfluenzale. "Lo farà non appena possibile - precisa - perché è un'arma fondamentale”.

14:26 - Gori: “Festa della vita, soprattutto per Bergamo”

"Vivo questo 27 dicembre, primo giorno di vaccinazioni, come una festa della vita, specialmente per Bergamo, la nostra città": inizia con queste parole il sindaco Giorgio Gori a commentare sui social della campagna per il vaccino contro il Covid. "So che anche tra noi c'è chi affronta questo passaggio con diffidenza. Vorrei rassicurarlo - ha aggiunto -, invitandolo a considerare la scienza una compagna affidabile e il vaccino come lo strumento che ci consentirà di far ripartire l'economia e il lavoro, la chiave che ci restituirà la dimensione collettiva che il virus ci ha sottratto". "In questa dimensione la libertà individuale non può prescindere dalla solidarietà: se c'è una cosa che l'esperienza del Covid ci ha insegnato - è convinto - è che nessuno può porsi in salvo da solo. Dobbiamo pretendere che l'organizzazione della campagna vaccinale sia efficace, senza ritardi e inefficienze. Ma oggi è un giorno di festa, che ci dà speranza e che chiama ognuno di noi all'esercizio della responsabilità".

13:58 - Presidente medici Lodi: “Da oggi virus ci trova armati”

"Per me oggi è una grande emozione essere vaccinati nel luogo in cui è stato diagnosticato il primo caso di Coronavirus in Italia. Questo nemico invisibile che ci ha attaccato a febbraio, trovandoci indifesi, ora ci trova armati". Sono le parole di Massimo Vajani, medico di base presidente dell'Ordine dei Medici di Lodi tra i primi operatori sanitari vaccinati all'ospedale di Codogno. "È un obbligo civile per tutti fare il vaccino, per tutelare se stessi e gli altri. E per i miei colleghi è un dovere deontologico - aggiunge -: sfruttiamo l'occasione per debellare il virus”.

13:54 - Fontana: “Con inizio anno al via vera campagna”

"Dipende dalla fornitura. Non abbiamo ancor conferma ma si dice che entro i primi giorni dell'anno nuovo dovrebbero arrivare le prime dosi importanti e cospicue, dovrebbero essere 300mila, lì inizia la vera campagna vaccinale": lo ha detto il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana questa mattina all'ospedale Niguarda, da dove è partito il vax day lombardo. "Poi dovremo vedere come e in che tempi - ha aggiunto - arrivano le altre forniture. Dovrebbero essere pronti anche altri vaccini, non solo quello della Pfizer. Questo dovrebbe aumentare la quantità di dosi disponibili".

13:49 - Variante Gb, Gallera: “Individuati e isolati casi lombardi”

"Sono state individuate nell'area dell'Insubria e sono state processate dal San Matteo di Pavia": così l'assessore al welfare di regione Lombardia Giulio Gallera ha parlato, questa mattina all'ospedale Niguarda, dei due casi di variante inglese del coronavirus individuati in Lombardia, più precisamente nella zona del Varesotto. "Chiaro che la situazione va tenuta sotto controllo, abbiamo subito individuato le persone e - ha spiegato - le abbiamo messe in isolamento. Le stiamo controllando e speriamo che non si diffonda. Il nostro sistema non ha mai smesso di essere attento, quindi continuiamo a lavorare per qualunque evenienza. Anche perché accanto alla vaccinazione dobbiamo stare attenti a una terza ondata e dovremo stare attenti a gestire e convivere con il virus ancora per molti, molti mesi." Oggi, però, il vax day "è un segno di speranza. Si chiude un 2020 difficilissimo. La strada sarà ancora molto lunga prima di riuscire a vaccinare un numero sufficienti di persone, serviranno molti mesi. Ma finalmente c'è luce in fondo al tunnel”.

13:30 - Codogno pronta: 1.400 dipendenti Asst si vaccinano

Sono oltre 1.400 gli operatori sanitari della Asst di Lodi che nel giro di quattro giorni hanno aderito alla campagna vaccinale anti Covid al via oggi. A renderlo noto sono stati il direttore generale della stessa azienda, Salvatore Gioia, e il direttore socio sanitario, Enrico Antonio Tallarita, che è anche il coordinatore della campagna vaccinale all'interno della Asst. I due manager parlano dall'ospedale di Codogno, uno dei simboli della pandemia che ha colpito tutta l'Italia e tra gli hub scelti da Regione Lombardia per il Vaccine Day. Proprio qui, infatti, il 20 febbraio scorso, è stato accertato il primo caso italiano di Coronavirus con il 'paziente 1' Mattia Maestri. I vaccini vengono somministrati proprio nella stanza della Rianimazione in cui è stato effettuato all'uomo il tampone, il primo in tutta Italia. "Abbiamo voluto unire simbolicamente i due eventi - spiega Salvatore Gioia - il primo tampone e la prima vaccinazione, qui a Codogno, per dare un senso di prosecuzione nella lotta al virus, cominciato in un momento in cui si sapeva ben poco e arrivato a un punto in cui le conoscenze sono diventate tali da portare al vaccino e di debellare il Covid. La prima ad essere vaccinata oggi alle 15 sarà Lucia Premoli, una delle infermiere che ha assistito Mattia. Poi toccherà a Stefano Paglia, primario del pronto soccorso e da pochi giorni nominato responsabile del Dipartimento Emergenza Urgenza dell'Asst di Lodi, e Massimo Vajani, presidente dell'Ordine dei Medici di Lodi e medico di base. In tutto saranno vaccinate oggi 50 persone, tra cui non figurano per motivazioni mediche - una ha fatto l'antinfluenzale da poco, l'altra ha contratto il virus - Annalisa Malara e Laura Ricevuti, le due dottoresse che forzando i protocolli lo scorso febbraio identificarono il paziente 1. 

12:09 - Arrivati vaccini a Codogno, dove si scoprì primo caso

Sono da poco arrivate all'ospedale di Codogno le 50 dosi di vaccino anti Covid che verranno inoculate a partire dalle 15, per dare il via al Vax Day in uno degli ospedali simbolo della pandemia in Italia. Le prime tre persone ad essere vaccinate saranno un infermiera del reparto di rianimazione, dove venne accertato il primo caso di Coronavirus in un paziente italiano, Mattia Maestri, lo scorso 20 febbraio; il primario del pronto soccorso Stefano Paglia e il presidente dell'ordine dei medici di Lodi, Massimo Vajani.

11:23 - Giulio Gallera: "Siamo all'inizio, non è termine pandemia"

"Oggi è un inizio ma non pensiamo che sia terminata la pandemia": lo ha sottolineato l'assessore al Welfare di regione Lombardia, Giulio Gallera, partecipando questa mattina all'ospedale di Niguarda al lancio della campagna vaccinale Lombarda. Secondo Gallera ora è 'importante continuare a rispettare le regole di comportamento imposte dal virus e "prepararci a nuovi momenti di pressione sul sistema sanitario".

11:03 - Vaccino Covid, partita prima automedica per Codogno

È partita dal piazzale dell'ospedale Niguarda la prima automedica con le dosi di vaccino per Codogno, luogo simbolo pandemia, perché qui è stato diagnosticato il primo caso di Coronavirus italiano. Dopo una breve cerimonia, le automediche da Niguarda sono partite verso i 13 hub della regione in cui vengono somministrate queste prime dosi di vaccino, dagli Spedali civili di Brescia, all'ospedale di Circolo di Varese, dal San Matteo di Pavia, all'ospedale di Alzano, al Giovanni XXIII di Bergamo. 

10:56 - Attilio Fontana: "Non è liberi tutti "

"Non è l'inizio del liberi tutti, ma ci fa guardare con più speranza al futuro ": lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, inaugurando all'ospedale di Niguarda la campagna vaccinale contro il Covid . Quella di oggi per Fontana è una "giornata fondamentale da cui parte il percorso verso normalità".

10:42 - Al Civile di Brescia sì del 65% del personale

A oggi più di 4.600 operatori sanitari di ASST Brescia hanno aderito alla campagna vaccinale. Rappresentano circa il 65% del personale. "Un numero importante che testimonia il senso etico e professionale verso i propri pazienti", commenta la direzione degli Spedali Civili di Brescia. "L'impatto drammatico che la pandemia da Covid-19 ha avuto nel nostro territorio richiede la responsabilità di tutti, un patto tra le generazioni per guardare con fiducia al futuro e che non diaspazio alle teorie anti-scientifiche - dichiara il Direttore Generale dell'ASST Spedali Civili di Brescia, Massimo Lombardo. Noi operatori sanitari abbiamo quindi una responsabilità ulteriore, tra le tante: quella di offrire una mirata ed esauriente informazione ai nostri pazienti su tutto ciò che riguarda la vaccinazione anti Sars-CoV2. D'altronde le evidenze scientifiche sono strumenti irrinunciabili del nostro operare quotidiano". 

8:17 - In Lombardia il tasso di positività sale al 10,4%

In Lombardia diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva e nei reparti. A fronte di 15.337 tamponi effettuati, sono 1.606 i nuovi positivi con il tasso di positività ancora in crescita al 10,4%. I decessi sono 36 per un totale di 24.818 morti dall'inizio della pandemia. I guariti/dimessi sono 658. Questi i dati relativi alle province: Milano 499 (di cui 313 a Milano città), Bergamo 97, Brescia 131, Como 125, Cremona 26, Lecco 68, Lodi 11, Mantova 96, Monza e Brianza 141, Pavia 30, Sondrio 10, Varese 341. 

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