Milano, guardia di finanza blocca accesso a ‘tv pirata’ con oltre 50mila utenti: 3 denunce

Lombardia

Le Fiamme Gialle hanno eseguito un sequestro preventivo con “inibizione all’accesso a un network di piattaforme digitali” che consentiva l’accesso a contenuti televisivi, in particolare partite di calcio di Serie A, tramite “un sistema criptato di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche”

Il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano, in un'inchiesta dell'aggiunto Eugenio Fusco e del pm Paola Pirotta, ha eseguito un sequestro preventivo con "inibizione all'accesso a un network di piattaforme digitali, attraverso il quale era consentito a oltre 50mila utenti l'accesso a contenuti televisivi", in particolare partite di calcio di serie A, tramite Internet Protocol Television (IPTV), un "sistema criptato di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche". Tre persone sono state denunciate per violazione della legge sul diritto d'autore e approfondimenti sono in corso per identificare "i singoli utenti destinatari dell'IPTV illegale".

Il sito sottoposto a sequestro
Il sito sottoposto a sequestro

Le indagini

Le indagini, condotte anche dalla squadra reati informatici della Procura milanese, sono partite e hanno sviluppato – spiegano le Fiamme Gialle - "gli esiti di preliminari accertamenti eseguiti da Sky Italia e dalla Lega nazionale professionisti serie A per individuare servizi pirata on line che consentivano la fruizione di contenuti televisivi diffusi mediante segnali video digitali criptati". L'inchiesta ha rivelato l'esistenza di un'organizzazione, che operava in diverse regioni, che vendeva i "dispositivi di decodificazione idonei a permettere l'accesso al servizio criptato IPTV" per guardare i contenuti "senza il pagamento del canone dovuto". I fruitori del "servizio pirata ottenevano dall'organizzazione anche assistenza tecnica per la manutenzione dei dispositivi elettronici". 

Gli utenti rischiano condanne fino a 4 mesi

Rischiano condanne a 4 mesi di reclusione, oltre che una multa, gli oltre 50mila utenti che avrebbero guardato le partite di serie A attraverso il network 'pirata'. Nelle indagini, coordinate dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Paola Pirotta, infatti, gli investigatori stanno lavorando anche per risalire a quelle migliaia di utenti che si avvalevano del sistema criptato. Da quanto si è saputo, sulla base di una recente decisione della Cassazione, i fruitori di questi servizi illegali sono tutti sanzionabili penalmente per violazione della legge sul diritto d'autore con condanne anche fino a 4 mesi, oltre che con una multa.

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