Milano, organizzava falsi casting e abusava delle ragazze: arrestato

Lombardia

L'attività di indagine che ha portato al provvedimento restrittivo è scaturita dalla denuncia, avvenuta lo scorso 11 luglio, di una ragazza da poco maggiorenne

Arrestato un 48enne di Frosinone accusato di aver organizzato a Milano falsi casting per aspiranti attrici per poi abusare di loro. Gli episodi contestati, avvenuti tra gennaio e luglio 2020, sono quattro. Le indagini sono partite dalla denuncia, avvenuta lo scorso 11 luglio, di una delle quattro vittime, una ragazza da poco maggiorenne. Il 48enne ha precedenti per truffa, appropriazione indebita, documenti falsi e violenze sessuali. Ha ricevuto in carcere a Regina Coeli la notifica della nuova misura cautelare: era già stato arrestato lo scorso agosto, nell'ambito di un'inchiesta dei pm di Roma, per violenze sessuali nei confronti di altre otto ragazze con lo stesso schema di finti casting per film che non sarebbero mai stati realizzati.

I falsi casting e le violenze

La ragazza che poi ha sporto denuncia ha raccontato che, nell'aprile 2020, in pieno lockdown, si era "soffermata sull'annuncio 'casting e provini 2020: la migliore opportunità'", che faceva capo un'agenzia, la Trend Communications, in realtà inesistente. Inviata la sua candidatura, un uomo che si era presentato come responsabile dei casting l'aveva convocata in via Macchi, in uno stabile di uffici in affitto a ore. Lì ha incontrato per 15 minuti, senza problemi, "un uomo di circa 40 anni, alto 1.70, di faccia paffuta e corporatura robusta". Qualche giorno dopo una nuova convocazione, al McDonald di via Farini, dove Marini avrebbe costretto l'aspirante attrice a provare la scena di un bacio. Poi si erano spostati nel suo studio, in realtà un appartamento in via Varesina, dove in base a un nuovo copione "si dovevano abbracciare e spogliare sotto le coperte". La 18enne, frastornata, dopo essere stata molestata si è spogliata ed è andata sotto le coperte con l'uomo, che ha continuato a molestarla dicendole che "doveva lasciarsi andare per rendere la scena verosimile". Di fronte alle proteste della vittima, l'uomo le avrebbe fatto recitare una sobria scena di poker al tavolo. Quando l'ha riaccompagnata al McDonald le ha chiesto di ripensare a quella scena perché nel caso l'avesse girata avrebbe avuto subito un contratto e un anticipo.

Il "modus operandi"

 Nel provvedimento firmato dal gip Livio Cristofano ed eseguito dagli investigatori della Mobile diretti da Marco Calì, sono ricostruiti altri 4 episodi identici nei confronti di altrettante ragazze tra i 23 e i 29 anni; una di loro, alla fine, non ha voluto denunciare. Il comportamento dell'uomo viene descritto come "connotato da ossessiva ripetitività, sulla scorta di una incoercibile brama predatoria".  Nell'ordinanza, notificata nell'indagine del pm di Milano Giovanni Tarzia, viene contestato il pericolo di reiterazione del reato, perché l'uomo, se tornasse libero, potrebbe commettere altre violenze. Le indagini della Procura di Milano rappresentano il filone milanese dell'inchiesta principale scattata a Roma nei mesi scorsi. 

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