L'istanza, che dovrà essere valutata dal gip, è stata avanzata nei confronti delle 13 persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta sul presunto sistema di mazzette e appalti truccati per i lavori di manutenzione ed innovazione delle linee della metro
La Procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato per 13 persone arrestate lo scorso giugno nell'ambito dell'inchiesta sul presunto sistema di mazzette e appalti truccati per i lavori di manutenzione ed innovazione delle linee della metro. Sistema architettato, secondo l'accusa, da Paolo Bellini, funzionario sospeso di Atm. La richiesta, che dovrà essere valutata dal gip Roberto Crepaldi, è stata firmata dal pm Giovanni Polizzi dopo l'incidente probatorio che ha permesso di 'cristallizzare' la ricostruzione della vicenda per la quale il magistrato ha chiesto il processo saltando l'udienza preliminare.
La richiesta della Procura
L'istanza di giudizio immediato, riguarda, tra gli altri, anche Stefano Crippa, dipendente (sospeso) dell'Azienda Trasporti Milanesi e stretto collaboratore di Bellini, Domenico Benedetto e Sergio Vitale, rispettivamente responsabile commerciale e amministratore della Ivm, società che eseguiva lavori in appalto per Atm e di cui sarebbe stato "socio occulto" lo stesso Bellini, E poi, Carmine D'Apice, dipendente di Engineering Informatica, Federico Carpita e Paolo Alberti, rispettivamente ex sales manager di Alstom Ferroviaria e manager (sospeso) sempre di Alstom. A quest'ultimo, secondo le indagini del pm Polizzi e della Gdf e nelle quali l'Azienda milanese è parte offesa, Bellini avrebbe consegnato una "pendrive contenente documentazione" sulla gara del marzo 2019 da oltre 100 milioni di euro sul nuovo sistema di segnalamento per la linea verde della metropolitana.