Il 20enne è accusato di aver colpito con quattro coltellate il proprio parente lo scorso 17 gennaio, a Calcio, e di averlo poi gettato nel Naviglio cremonese
È stato condannato in primo grado a 21 anni di reclusione Musli Morina, il ventenne kosovaro a processo a Bergamo per l'omicidio di suo cugino Erion Morina, coetaneo e anche lui kosovaro, ucciso a Calcio il 17 gennaio 2020. La sentenza del Tribunale di Bergamo è arrivata oggi.
L'omicidio e il processo
Musli Morina, difeso dall'avvocato Benedetto Bonomo, è accusato di aver ucciso il cugino al culmine di una lite dopo che gli erano spariti 50 euro. Erion fu colpito con 4 coltellate, di cui una, nella zona parietale del capo, mortale. L'imputato secondo le ricostruzioni trascinò poi la vittima per 36 metri, gettandola nel Naviglio cremonese, nella speranza che l'acqua la trascinasse via. Ma il livello era basso e all'alba, seguendo la scia di sangue, due netturbini scoprirono il corpo. L'autopsia ha stabilito che il 20enne era ancora vivo quand'era finito in acqua: l'asfissia da annegamento ha accelerato il decesso, che sarebbe avvenuto comunque, ha spiegato il medico legale nella sua relazione. La ferita al capo era infatti talmente grave che Erion sarebbe morto anche se sottoposto a intervento chirurgico. In aula il pm Silvia Marchina aveva chiesto 21 anni per l'omicidio volontario, aggravato da futili motivi, mentre l'avvocato di Musli Morina ne aveva chiesto l'assoluzione invocando la legittima difesa. Oltre alla condanna del ventenne, disposta anche una provvisionale di 70 mila euro, come richiesto dall'avvocato di parte civile Stefano Forzani che rappresenta i genitori della vittima.