L'inchiesta, coordinata dalla Dda, intende accertare la regolarità dell'approvvigionamento dei tamponi e individuare dove vengono processati ai fine di un corretto tracciamento degli eventuali contagiati
Controlli presso la sede del Monza Calcio per verificare le modalità con cui si stavano effettuando i tamponi rapidi ad alcuni calciatori durante l'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI - L'EMERGENZA IN LOMBARDIA E A MILANO). L'inchiesta, coordinata dalla Dda, intende accertare la regolarità dell'approvvigionamento dei tamponi e individuare dove vengono processati ai fine di un corretto tracciamento degli eventuali contagiati. La società calcistica non risulta indagata. In un'operazione distinta il Gigo della guardia di finanza e i carabinieri del Nas, su disposizione dei pm Silvia Bonardi e Alessandra Cerreti, hanno effettuato perquisizioni presso lo studio di Cristiano Fusi, in passato medico del Milan e della Nazionale italiana magistrati. A quanto si apprende, Fusi è indagato in concorso con ignoti per esercizio abusivo della professione medica perché, stando alle ipotesi degli inquirenti, avrebbe consentito di effettuare i tamponi a persone che sarebbero risultate privi di titoli. Acquisizioni sono state compiute presso la clinica Zucchi di Monza, dove Fusi è primario, e presso la clinica Madonnina di Milano, dove ha uno studio privato.
Le indagini
I pm Bonardi e Cerreti hanno acceso un faro sulla società a cui la squadra di calcio ha affidato una consulenza esterna per fornire i tamponi e il medico per effettuarli. Società che risulta occuparsi di rifiuti, energia rinnovabile e altro e che da novembre ha esteso il suo oggetto sociale anche ai dispositivi di protezione individuale ma, secondo quanto accertato, non ai tamponi. Quando sono state compiute le verifiche al Calcio Monza, che non è indagato, era presente una dottoressa e non sono state riscontrate irregolarità. Uno dei sospetti di inquirenti e investigatori è che la stessa società avrebbe fornito i tamponi a Fusi.
Il ruolo del medico indagato
Secondo l'indagine della Dda di Milano, Fusi sarebbe un consulente esterno del Monza Cristiano Fusi. Da quanto si è saputo è uno dei tre medici incaricati di alternarsi a Monzello per effettuare i tamponi rapidi, procedura che il club ha introdotto a metà ottobre. Secondo quanto filtra, ieri i dirigenti del Monza avrebbero mostrato ai militari le fatture relative a tre ordini per i tamponi rapidi per la squadra, acquistati da due farmacie brianzole, una spesa complessiva da meno di 10mila euro. Fusi e gli altri due medici incaricati di effettuare i test rapidi proverrebbero invece dagli Istituti Clinici Zucchi di Monza.
L'avvocato del Monza: "Il club è estraneo all'indagine"
"L'AC Monza è totalmente estranea alle notizie diffuse dagli organi di stampa circa il coinvolgimento del dottor Fusi in un'indagine per esercizio abusivo della professione", afferma Francesco De Martino, legale del club, in una dichiarazione all'ANSA. "C'è un protocollo della Figc che prevede di effettuare i tamponi e il Monza lo rispetta. Il Monza fa eseguire i tamponi molecolari dal laboratorio San Giorgio. Inoltre, per sicurezza, il Monza, da metà ottobre effettua anche i test rapidi antigenici. E questi test sono tenuti da medici - chiarisce l'avvocato dello studio Cantamessa -. Ieri si sono tenuti gli accertamenti di Nas e Gdf per verificare il rispetto e la regolarità delle procedure per l'esecuzione dei tamponi anti Covid. E' emerso che il Monza è in regola sotto tutti i profili igienico sanitari. Sono state visionati le fatture di pagamento e i nomi dei medici che, a turno, effettuano i tamponi rapidi. L'AC Monza ha fornito tutta la documentazione richiesta e non è coinvolta nelle indagini".