"Ci si preoccupa delle prossime feste, ma ora abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua se questa seconda ondata non verrà soppressa come si deve”, ha affermato il direttore di Malattie Infettive dell'ospedale Luigi Sacco di Milano. Secondo il medico, che ha presentato una stima elaborata dallo statistico Livio Fenga, le elezioni di settembre hanno portato circa 88mila infezioni in più
"Ci si preoccupa delle prossime feste, ma ora abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua se questa seconda ondata non verrà soppressa come si deve. Altrimenti è come fare le diete molto concentrate e poi ci si arrabbia se dopo si ingrassa un chilo alla settimana. O si riesce a trovare un mantenimento, almeno fino a quando non arriverà il vaccino, o la terza ondata è scontata", ha affermato Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell'ospedale Luigi Sacco di Milano, durante il convegno 'Covid Geo: Comunità sicure. Scienza e tecnologia per ripartire in sicurezza e per sempre'. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Galli: “Le elezioni sono costate 88mila casi”
Secondo il medico, che ha presentato una stima elaborata dallo statistico Livio Fenga dell'Istat, l'Election day del 21 e del 22 settembre in Italia (Referendum e elezioni Regionali) ha portato a circa 88mila infezioni in più di Sars-Cov-2. "Per le elezioni non era il momento e queste sono costate, secondo una modellizzazione, 88mila casi che altrimenti non ci sarebbero stati. I morti? Vogliamo essere bassi e contare un 2%. Basti pensare che 880 è l'1%. I dati sono realismo", ha poi aggiunto Galli.