Secondo l’assessore, il rallentamento è il "risultato positivo delle azioni messe in campo dalla Regione Lombardia”. Tuttavia, "se in termini di trend la situazione dà qualche segnale di spiraglio positivo, tutto questo non si sta traducendo in una riduzione di pressione sugli ospedali, che sono oggi in situazione molto complicata”
Rallenta la crescita dell’indice Rt in Lombardia, oggi intorno all’1,5, dopo che negli scorsi giorni era salito oltre il 2. A riportare il dato è l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, il quale in commissione sanità ha sottolineato come il calo “significativo” sia il "risultato positivo delle azioni messe in campo dalla Regione Lombardia" dalla seconda metà ottobre, mentre "l'efficacia delle misure del Dpcm" introdotto venerdì scorso si vedrà "tra qualche giorno”. Per quanto riguarda la sola città di Milano, invece, l’indice di contagio si attesta tra l’1,2 e l’1,3. Tuttavia, "se in termini di trend la situazione dà qualche segnale di spiraglio positivo, tutto questo non si sta traducendo in una riduzione di pressione sugli ospedali, che sono oggi in situazione molto complicata”, ha sottolineato l’assessore. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)
L’intervento di Gallera
"Dal mese di ottobre - ha riferito Gallera durante l’audizione convocata per fare il punto sull’emergenza - il presidente Fontana ha adottato un modello di confronto settimanale con i sindaci dei comuni capoluogo e i capigruppo di maggioranza e opposizione per tenerli informati nel dettaglio sull'andamento dei contagi e per condividere con loro una strategia anche sulla base delle riflessioni, dei suggerimenti e delle proposte dei nostri tecnici. Accanto al Cts - ha spiegato Gallera - con una delibera di Giunta è stato individuato un 'comitato indicatori' fatto da esperti che ha proprio il compito di valutare le curve e le proiezioni di sviluppo del contagio e di fare proposte sulle azioni da prendere".
Gallera ha poi aggiunto che "queste proposte sono state sempre oggetto di una riflessione con i rappresentanti dei Comuni lombardi, comprese Anci e Upl, e da lì si sono generate prima l'ordinanza con il divieto dell'asporto dopo le ore 18 e il blocco dello sport amatoriale e successivamente quella del coprifuoco alle 23, che poi è stato adottato da altre Regioni. Quello che oggi stiamo misurando - ha concluso - è il risultato, in questo caso positivo, di quelle misure".