Disposta nuova perizia psichiatrica sull'infermiera killer di Saronno

Lombardia

Lo ha deciso la Corte d'Assise d'appello di Milano nel processo di secondo grado 'bis' iniziato oggi, dopo un annullamento con rinvio della condanna da parte della Cassazione

Serve una nuova perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti per Laura Taroni, ex infermiera del pronto soccorso di Saronno (Varese) accusata di aver ucciso sua madre e suo marito, nel 2013 e nel 2014, con la complicità dell'amante medico Leonardo Cazzaniga e per questo condannata in appello a 30 anni nel 2019. In seguito la Corte di Cassazione aveva disposto l'annullamento con rinvio della condanna dato che, secondo i magistrati della Prima sezione penale della Cassazione, c'era stata una "elusione integrale" del problema delle condizioni psichiche della donna, questione sollevata dalla difesa di Taroni (tra cui la legale Monica Alberti). La Corte d'Assise d'Appello di Milano (presidente Valeria De Risi) ha accolto la richiesta di riaprire il procedimento ed è iniziato oggi il processo di secondo grado 'bis'

La perizia

Ora dovrà essere condotto un altro esame che accerti se l'ex infermiera sia imputabile o se abbia disturbi mentali che possono escludere le sue responsabilità o attenuarle. I due periti dell'esame precedente, disposto dal gup di Busto Arsizio (Varese), ha spiegato la Cassazione, avevano rilevato "la sussistenza di un disturbo della personalità, senza tuttavia pervenire a corrette conclusioni circa la sua incidenza sulla imputabilità". Avevano escluso una patologia psichiatrica e chiarito che i disturbi non avevano inciso sulla capacità di intendere e volere. Mentre una consulenza della difesa ha evidenziato "condizioni cliniche patologiche".

Da qui la richiesta di un nuovo accertamento (era contraria il sostituto pg Nunzia Ciaravolo), accolta dalla Corte che ha chiarito che è necessario su "tutti i fatti" e che si dovrà valutare anche la "correlazione sotto il profilo eziologico" e approfondire pure l'aspetto della "pericolosità sociale" della donna. E' stato nominato come perito il professore Franco Freilone dell'Università di Torino. E anche le altre parti hanno nominato propri consulenti. La perizia inizierà il prossimo 21 novembre e l'esperto si è preso 60 giorni per depositare ai giudici la relazione, che sarà discussa in aula il 25 gennaio (le parti parleranno l'8 febbraio). Nel processo sono imputate anche altre 4 persone per posizioni 'minori'.

 

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