Infermiera killer di Saronno, Cassazione: appello bis per Laura Taroni

Lombardia

Dovrà essere condotto un altro esame che accerti se l'ex infermiera è imputabile o se ha disturbi mentali che possono escludere la sua responsabilità o mitigarla

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna a 30 anni per Laura Taroni, infermiera del pronto soccorso di Saronno (Varese) accusata di aver ucciso sua madre e suo marito, nel 2013 e nel 2014, con la complicità dell'amante medico Leonardo Cazzaniga (l'uomo è stato condannato all'ergastolo per aver accelerato la morte di alcuni pazienti ricoverati nel nosocomio della Valle Olona). 

Secondo i magistrati della Prima sezione penale della Cassazione infatti c'è stata una "elusione integrale" del problema delle condizioni psichiche della donna, sollevato dalla difesa. Ora ci sarà un appello bis per riesaminare le condizioni psichiche dell'ex infermiera dell'ospedale di Saronno: dovrà essere condotto un altro esame che accerti se l'ex infermiera è imputabile, o se ha disturbi mentali che possono escludere la sua responsabilità o mitigarla.

Le motivazioni della sentenza

"Deve ritenersi un dato processuale incontrovertibile - scrive la Cassazione nelle motivazioni depositate ieri - quello secondo cui alla censura sulla imputabilità di Laura Taroni, la Corte di assise di appello di Milano non rispondeva, nonostante su tale, decisivo, profilo valutativo fosse stata articolata una specifica doglianza dalla difesa dell'imputata".

La Cassazione ricorda che Taroni era stata sottoposta a perizia dalla professoressa Isabella Merzagora e dal dottor Franco Martelli che avevano escluso fosse un caso di incapacità di intendere e volere. I due clinici avevano però rilevato "la sussistenza di un disturbo della personalità, senza tuttavia pervenire a corrette conclusioni circa la sua incidenza sulla imputabilità".

Annullate con rinvio anche le lievi condanne per Claudio Borgio e Daniele Sironi, camici bianchi dell'ospedale del varesino rimasti coinvolti marginalmente in questa vicenda. Respinti invece i ricorsi di Fabrizio Frattini e Giancarlo Favia, anche loro nella 'situazione' degli altri due medici del nosocomio della Valle Olona. 

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