Così il direttore di Malattie infettive del San Matteo: “Conosciamo di più la malattia, ma il virus è uguale a marzo, vediamo pazienti gravi come allora. Siamo ripiombati nella stessa situazione”
“Non sono tranquillo, non vedo alcuna differenza rispetto a marzo. Conosciamo di più il virus, siamo più organizzati, ma il virus non è cambiato. Vediamo pazienti gravi come a marzo”. A dirlo è il professor Raffaele Bruno, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Matteo di Pavia, intervenuto in diretta a Buongiorno, su Sky TG24. “C’è la fatica di quello che è successo - ha proseguito -, abbiamo avuto poco tempo per elaborare quanto accaduto e siamo ripiombati nella stessa situazione. Gli operatori sanitari sono stanchi - ha dichiarato l'infettivologo - ma ciò non gli impedisce di dare il meglio” (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - IL NUOVO DPCM).
La situazione al San Matteo
Al San Matteo, per il momento, il sistema sta reggendo. "Ci sono circa 70 malati in degenza ordinaria e più di 15 pazienti in terapia intensiva. La situazione è in continua evoluzione, bisogna capire per quanto tempo durerà", ha detto il prof. Bruno. "Per questo motivo - ha aggiunto - ci vogliono misure che facciano sì che il virus circoli di meno e diminuisca l'affluenza verso gli ospedali. Per quello che è il mio osservatorio, adesso vediamo pazienti che arrivano prima in ospedale, ormai i sintomi sono noti e ci sono sicuramente più tamponi, quindi abbiamo pazienti più giovani che arrivano prima in ospedale. Questo è importante - ha sottolineato - perché ha un impatto su quella che è la mortalità".
Infine, il professor Bruno ha sottolineato la necessità di eseguire “quanti più tamponi per tracciare più persone possibili".