Covid, Bertolaso: "Oggi previsti i primi sei pazienti in ospedale Fiera Milano"

Lombardia
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I degenti, a quanto dichiarato da Guido Bertolaso, dovrebbero arrivare questo pomeriggio. In circa una settimana ne arriveranno una trentina e fino a 45

È previsto per oggi pomeriggio l'arrivo dei primi pazienti all'Ospedale di Fiera Milano. Lo ha detto stamani Guido Bertolaso, in visita nella struttura, dove fervono i preparativi (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA). "Oggi pomeriggio arriveranno i primi sei pazienti trasferiti dalla rianimazione di un altro ospedale": così Bertolaso in collegamento con Mattino Cinque. In circa una settimana arriveranno una trentina di malati, e fino a 45. Bertolaso, dopo aver fatto il giro con i coordinatori sanitari, non ha rilasciato dichiarazioni.

Il programma nei prossimi giorni

"Nel corso dei prossimi giorni - ha proseguito in collegamento Bertolaso - la programmazione prevede, purtroppo, e sottolineo purtroppo, che lunedì questo ospedale arrivi ad ospitare quindici pazienti in rianimazione, alla fine della settimana prossima trenta pazienti in rianimazione e all'inizio della prima settimana di novembre dovrebbe arrivare ad ospitare quarantacinque pazienti in rianimazione".

"Serve chiamata generale per medici e infermieri"

Per Guido Bertolaso dire che il problema è che non ci sono abbastanza medici è "la classica risposta burocratica" e se mai serve "una chiamata generale per medici e infermieri", che ci sono. "Siamo pieni di medici e infermieri che verranno parcheggiati nelle varie strutture perché con l'epidemia in corso moltissime specializzazioni verranno fermate perché non si ricoverano più pazienti con altri generi di patologie - ha detto - E' ovvio che questi medici non sono rianimatori ed anestesisti ma sono medici, e sotto la supervisione dei rianimatori si possono organizzare delle equipe mediche, e lo stesso dicasi per gli infermieri. E poi ci sono numerosi liberi professionisti che sono disponibili a dare una mano, tutti gli anestesisti che lavorano nella case di cura private, ad esempio, compresi anche gli infermieri. Qui si tratta di fare, come feci già nel mese di aprile, una chiamata generale per i medici e gli infermieri. Basta che ci evitate, per favore, di farci vedere i medici cubani, russi e albanesi che vengono in Italia perché noi non siamo capaci di gestire la nostra situazione".

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