Coronavirus Milano, protesta dei lavoratori dello spettacolo: 500 bauli in Duomo

Lombardia
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L'intento era quello di chiedere al Governo nuove regole che rendano sostenibili, anche a livello economico, la ripartenza di eventi, spettacoli e fiere

Ieri in piazza Duomo, a Milano, sono spuntati 500 bauli schierati per denunciare silenziosamente la crisi nella quale versa il mondo dello spettacolo dallo scoppio della pandemia. "Un unico settore, un unico futuro", si leggeva su uno striscione. Inoltre, accanto ai bauli - contenenti tutta la strumentazione necessaria all'allestimento degli spettacoli dal vivo (ieri appunto vuote per protesta) - c'erano  migliaia di operatori del settore (artisti, organizzatori di eventi, facchini e tecnici) vestiti di nero, in rappresentanza dei 570mila lavoratori del mondo dello spettacolo a rischio. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)

La manifestazione Bauli in Piazza dei lavoratori dello spettacolo in piazza Duomo a Milano, 10 ottobre 2020.ANSA/Mourad Balti Touati
Manifestazione Bauli in Piazza lavoratori dello spettacolo

L'obiettivo

L'intento era quello di chiedere al Governo nuove regole che rendano sostenibili, anche a livello economico, la ripartenza di eventi, spettacoli e fiere. Niente rumore, solo gli applausi di incoraggiamento che sono gli stessi che questi lavoratori sperano di tornare presto a sentire durante gli spettacoli dal vivo. Dati alla mano, a livello mondiale si stima che circa il 95% degli eventi sia stato cancellato. Per questo a settembre 2020 era nato in Nord America il primo movimento “We make events”, che riunisce tutta la filiera del settore, gravemente colpito dalle conseguenze del Coronavirus. Anche l’Italia aveva aderito con #Noifacciamoeventi #Bauliinpiazza – BIP a questo vero e proprio “allarme rosso” per l’industria e tutto il comparto produttivo che nel nostro paese conta circa 570mila lavoratori.

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