Milano, flashmob con aquilone all’Arco della Pace per Zaki. VIDEO

Lombardia

Nel pomeriggio Amnesty International, Articolo 21 e Festival dei diritti umani hanno fatto volare simbolicamente l’aquilone col volto del giovane studente dell’Università di Bologna in carcere in Egitto da febbraio

Mobilitazioni quest’oggi a Milano, Torino e Roma e in altre piazze italiane per protestare contro gli otto mesi di detenzione di Patrick George Zaki, studente egiziano dell'Università di Bologna in carcere da febbraio in Egitto con accuse che annoverano anche la propaganda sovversiva su Facebook. Ieri l'ultima udienza che ha stabilito altri 45 giorni di custodia cautelare.

Il flashmob a Milano

Oggi pomeriggio, all'Arco della Pace di Milano, durante un flash mob organizzarto da Amnesty International Italia, Articolo 21 e Festival dei diritti umani, alcune decine di persone hanno fatto volare un aquilone col volto di Zaki, disegnato dall'artista Gianluca Costantini. 

Il consiglio comunale aderisce all'iniziativa

All'iniziativa ha aderito il consiglio comunale della città. "Ci impegniamo con tutti gli strumenti che abbiamo - ha sottolineato Diana De Marchi, presidente della Commissione pari opportunità e diritti civili del Consiglio comunale di Milano - A non abbassare l'attenzione anche davanti a queste proroghe di detenzione. Zaki è uno dei tanti casi di ingiustizia e di violazione dei diritti umani". 

Amnesy International: "Vogliamo impegno serio del governo"

 "L'Italia ha già visto questa situazione: sono quattro anni che l'Egitto si rifiuta di collaborare sulla vicenda di Giulio Regeni e noi chiediamo che ci sia una svolta in questi rapporti. Patrick non è un cittadino italiano ma è un ragazzo come me, uno di noi, studiava qui in Italia, viveva qui", ha detto Giulia Groppi, responsabile per i rapporti istituzionali di Amnesty International Italia, a nome delle tre organizzazioni promotrici. "Comprendiamo la necessità dell'Italia di mantenere rapporti commerciali con l'Egitto ma chiediamo coerenza e vogliamo che ci sia un impegno serio del governo e non solo dichiarazioni. Se questo è l'intento del governo egiziano, di far passare tempo così ci dimentichiamo della richiesta di libertà di Patrick si sbagliano di grosso. La dimostrazione è essere qui dopo otto mesi".

 

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