Caso DiaSorin: l'azienda, nessuna relazione con politici per vantaggi

Lombardia

La società, si sottolinea in una nota, ha "sempre operato nella più assoluta trasparenza e legalità, e così anche nei confronti della relazione intercorsa con la Fondazione San Matteo"

La multinazionale italiana DiaSorin non ha "mai intrattenuto relazioni con partiti politici e/o esponenti di partito finalizzate ad ottenere indebiti vantaggi competitivi o di qualsiasi altro genere" e ha "sempre operato nella più assoluta trasparenza e legalità, e così anche nei confronti della relazione intercorsa con la Fondazione San Matteo". Lo sottolinea l'azienda specializzata in biotecnologie in una nota, dopo gli ultimi sviluppi dell'indagine della Procura di Pavia con la verifica delle comunicazioni telefoniche del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (LE DICHIARAZIONI) e di altri soggetti. DiaSorin si riserva ogni più opportuna azione giudiziaria a tutela della reputazione "confidando che gli accertamenti investigativi in corso confermeranno l'estraneità della società e dei suoi vertici rispetto ad ogni ipotesi di comportamento indebito".

L'inchiesta

L’inchiesta vede al centro l’accordo tra DiaSorin e il Policlinico San Matteo per lo sviluppo dei test sierologici e molecolari per la diagnosi del Coronavirus. Tra le persone iscritte nel registro degli indagati i vertici sia dell'istituto di ricerca pavese sia della multinazionale di ricerca in campo farmacologico, non figura invece il governatore Fontana.

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