Saluto romano al corteo per Ramelli, cinque condanne a Milano

Lombardia

Tra i condannati figurano Gianluca Iannone, fondatore e presidente di Casapound Italia, e Francesco Polacchi, esponente di Casapound Italia ed editore di Altaforte Edizioni. Le pene sono state emesse al termine del rito abbreviato. Altri 24 indagati sono stati rinviati a giudizio

Hanno risposto alla chiamata del "presente" e hanno fatto il saluto romano al corteo del 29 aprile 2019 dedicato alla memoria di Sergio Ramelli, militante neofascista morto dopo un agguato di Avanguardia Operaia nel 1975. Per questo oggi cinque estremisti di destra, tra cui Gianluca Iannone, fondatore e presidente di Casapound Italia, e Francesco Polacchi, anche lui esponente di Casapound Italia ed editore di Altaforte Edizioni, sono stati condannati con rito abbreviato a pene tra un mese e un mese e 10 giorni di reclusione.

La sentenza di Milano

La condanna è stata emessa dal gup Manuela Cannavale che ha disposto contestualmente il rinvio a giudizio per gli altri 24 indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Digos e coordinata dai pm Alberto Nobili e Enrico Pavone. Per loro il processo si aprirà il prossimo primo dicembre davanti alla IX sezione penale del Tribunale del capoluogo lombardo. A dibattimento sono finiti, tra l'altro, Roberta Capotosti, rappresentante di Casapound Italia, Duilio Canu, vicesegretario nazionale di Forza Nuova, Luca Bolis, segretario milanese di Forza Nuova, Luca Cassani, esponente di Lealtà e Azione e del comitato organizzatore del corteo e Luca Castellini, leader degli ultrà dell'Hellas Verona e responsabile veronese di Forza Nuova. Ai 29 indagati, identificati tra i circa 1000 partecipanti al corteo, la Procura di Milano contesta di aver violato la legge Scelba e a un paio anche di avere violato le prescrizioni in materia di pubblica sicurezza.

Milano: I più letti