Scomparsa a Crema, un fermo per omicidio e distruzione di cadavere: è amico della 39enne

Lombardia
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Il sospettato, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, era a bordo della panda della 39enne la notte in cui è sparita

Un 45enne, A.P. è stato fermato ieri con l'accusa di aver ucciso e fatto sparire il corpo di Sabrina Beccalli, 39enne scomparsa a Crema il giorno di Ferragosto. Si tratta di un conoscente della donna, un suo amico secondo fonti investigative. Lo rendono noto i carabinieri di Cremona, spiegando che nella tarda serata di ieri, "il procuratore capo  Roberto Pellicano ha disposto il fermo di indiziato di delitto di una persona. I reati contestati sono omicidio e distruzione di cadavere". L'uomo si trova in carcere a Cremona e, durante il primo interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto appreso da fonti investigative, avrebbe avuto un rapporto di conoscenza con la vittima ed è stato filmato dalle telecamere del circuito di videosorveglianza di località Vergonzana, la sera della scomparsa, alla guida dell'auto della donna, la Fiat Panda poi ritrovata bruciata.

Il sospettato non ha voluto parlare con gli inquirenti

L'uomo, cremasco, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante il primo interrogatorio nella notte e non ha reso alcuna confessione. Nel pomeriggio di ieri il sospettato, che era alla guida della Fiat Panda della 39enne la notte in cui l'auto è stata trovata carbonizzata alle porte di Vergonzana (Crema), è stato rintracciato e ascoltato dai carabinieri del Reparto investigativo di Cremona. L'uomo era visibile nelle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza. All'interno dell'auto bruciata inoltre era stato ritrovato il corpo di un cane, che non sembra essere però di proprietà della 39enne. Nelle indagini della Procura di Cremona e dei carabinieri, si punta a capire come e perché l'uomo, tossicodipendente e con precedenti per spaccio di droga, rapina e resistenza, abbia ucciso la donna. L'omicidio non pare legato a motivi sentimentali e si vaglia, tra le ipotesi, l'uso di stupefacenti. 

Gli elementi a carico del fermato

Tra gli elementi a carico del fermato c'è il fatto che è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona sia a bordo dell'auto della donna (lei non si vede invece nelle immagini) che a piedi nell'area dove la macchina è stata bruciata e nei momenti precedenti al rogo che avrebbe provocato. In più, ci sono testimonianze che indicano che la 39enne e il 45enne si erano sentiti il 14 agosto, mentre A.P., parlando con un amico, avrebbe negato addirittura di averla vista quella notte. Dopo il messaggio ad un'amica, stando alla indagini, la donna, come ha raccontato una vicina di casa, verso le 4 del mattino del 15 agosto è uscita dalla sua abitazione per incontrare verosimilmente A.P. Alle 9.30 Beccalli avrebbe dovuto andare a prendere il figlio 15enne che aveva lasciato a dormire a casa di un suo amico a Milano per portarli entrambi a passare il Ferragosto in una piscina nel Bergamasco. Nelle indagini della Procura guidata da Roberto Pellicano si escludono del tutto sia le ipotesi di una fuga da parte della donna che di un suicidio. Domani gli inquirenti trasmetteranno all'ufficio gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia in carcere per A.P., il quale per ora ha scelto di non rispondere e che dovrebbe essere interrogato dal gip venerdì. Se decidesse di parlare, potrebbe fare chiarezza su quanto accaduto in quelle ore del mattino e indicare dove ha nascosto il corpo della donna. È stato sequestrato anche il telefonino di A.P., ma è protetto da un codice e al momento non è stato possibile sbloccarlo e analizzarlo.

Messaggio WhatsApp all'amica come ultima traccia

L'ultima traccia di Sabrina Beccalli è in un messaggio WhatsApp da lei inviato ad un'amica verso le 4 del mattino di Ferragosto, poco prima di uscire di casa per incontrare, si ipotizza, il 45enne A.P. 

La sorella della 39enne: "Pronta a perdono ma dica dov'è Sabrina"

"Lo perdono, sono pronta anche a perdonarlo. Ma dica subito dove è Sabrina. Ci faccia trovare il corpo di mia sorella. Non posso non sapere dove è adesso mia sorella". E' quanto ha detto in lacrime, S. B., sorella della 39enne scomparsa. "Non so chi sia quell'uomo e non mi importa - aggiunge -: voglio solo che dica dove si trova Sabrina". 

Il fratello: "Ho subito capito che era morta"

Era stato il primo, già poche ore dopo la scomparsa, a temere il peggio. "Me l'hanno uccisa" aveva avanzato il suo atroce sospetto Gregorio Beccalli, fratello di Sabrina. E ora, appreso del fermo di un uomo, indiziato di delitto per omicidio e distruzione di cadavere, beccalli torna a quel sinistro presentimento. "Me lo immaginavo perché mia sorella era abituata a chiamare tutti diverse volte al giorno. Telefonava al figlio, a me, a nostra sorella, alle amiche. Era proprio una sua abitudine. Cosi, il fatto che non chiamasse da giorni mi ha fatto intuire subito che qualcosa di grave doveva essere successo. Si, ho subito capito che Sabrina era morta". C'è un altro motivo che regge la convinzione di Gregorio: "Non ho mai creduto nemmeno all'ipotesi del suicidio. Sabrina non aveva ragioni di farla finita. In passato ne ha passate tante, solo io e la mia famiglia sappiamo quante ne abbiamo superate. Ma adesso era felice. Aveva trovato un lavoro".

"Elementi probatori pesanti"

"Gli elementi probatori sono abbastanza pesanti a suo carico, risultato dell'attività investigativa e non di una confessione", commenta all'ANSA il tenente colonnello dei carabinieri di Cremona Lorenzo Carlo Maria Repetto. L'uomo fermato è stato ripreso da alcune telecamere mentre era da solo alla guida della Panda di proprietà di Sabrina Beccalli nella notte tra il 14 e il 15 agosto. L'auto è stata poi ritrovata completamente carbonizzata in una zona di campagna vicino a Crema, dove si sono concentrate da domenica le ricerche della donna, effettuate con ogni mezzo, dai droni ai cani molecolari. 

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