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Caso Camici, verifiche della procura su conto in Svizzera di Fontana

Lombardia

Sono un atto dovuto le verifiche della procura di Milano sui conti svizzeri del governatore. "Siamo tranquilli", ha affermato il suo legale

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Verifiche della Procura di Milano sul conto in Svizzera del governatore lombardo Fontana. Soldi ereditati dalla madre serviti per il bonifico da cinque milioni di euro al cognato dal quale è partita l'inchiesta sui camici alla Regione. "Siamo tranquilli", afferma il legale del governatore della Lombardia. (LE TAPPE DELL'INCHIESTA)

Le verifiche della Procura

Sono un atto dovuto le verifiche della procura di Milano sui conti svizzeri di Fontana. Lo si apprende da fonti vicine all'inchiesta che vede il governatore accusato di frode per la fornitura di camici, poi trasformata in donazione, da parte dell'azienda del cognato. Secondo quanto anticipato da alcuni quotidiani, e confermato all'ANSA, si tratta di soldi 'scudati' nel 2015 provenienti da due trust aperti 10 anni prima alle Bahamas dalla madre ed ereditati alla sua morte dal futuro governatore. Risorse dichiarate, su cui ora i magistrati effettueranno gli accertamenti del caso, dal momento che l'indagine sui camici è scattata proprio da un bonifico del presidente al cognato da 250mila euro.

Corriere: fornitura mai trasformata in donazione

Stando a quanto riportato, invece, dal Corriere della Sera, non ci sarebbe mai stato alcun atto formale della Regione Lombardia che ha trasformato la fornitura di 75mila camici in donazione da parte della Dama spa. Secondo quanto scrive il quotidiano, i pm hanno cercato senza trovarla all'interno di Aria, la centrale acquisti regionale, la delibera con la quale la fornitura dal valore di 513mila euro firmata il 16 aprile è stata trasformata il 20 maggio in donazione, e sono arrivati quindi alla conclusione che non esiste. Quindi, formalmente sarebbe ancora in essere il contratto che prevede la consegna di 75mila camici alla Regione, che ne ha ricevuti invece poco meno di 50mila. 

Il legale di Fontana: “Reato fumoso”

"L'aspetto che la Procura non apprezza è il mancato completamento della fornitura dei camici, ma chi non ha rispettato il contratto è stato il cognato di Fontana", ha spiegato Jacopo Pensa, difensore del governatore. Il legale, che oggi si è incontrato con i pm milanesi con i quali ha avuto "uno scambio di vedute", ha aggiunto che "il reato è molto fumoso" e che depositerà in procura per settembre una serie di carte difensive. Si vedrà poi, ha aggiunto il legale, se saranno sufficienti o sarà necessario per Fontana farsi interrogare.
Pensa ha spiegato che la linea difensiva ricalca quel che Attilio Fontana ha riferito oggi in aula in Regione. "Se poi ci sono altri spunti i pm ce li faranno sapere. Abbiamo dubbi sulla ricostruzione della Procura. Dal punto di vista del diritto e del fatto è tutto nebuloso", ha affermato il legale. Quanto al bonifico di 250 mila euro che su dipsosizione di Fontana avrebbe dovuto andare a 'risarcire' il cognato per il mancato introito della fornitura di camici e che poi è stato bloccato dalla fiduciaria che lo doveva erogare e che ha dato il via all'indagine a suo carico, Pensa ha affermato: "E' saltato fuori in un secondo momento. Quanto mai l'ha fatto, gli si è ritorto contro".

Le dichiarazioni in Procura del dg di Aria

Filippo Bongiovanni, dg dimissionario di Aria - la centrale acquisiti della Regione Lombardia -, avrebbe comunicato alla segreteria di Attilio Fontana già il 10 maggio scorso che esisteva un contratto di affidamento diretto per la fornitura di camici e altri dispositivi di protezione individuale per far fronte all'emergenza Covid a Dama, l'azienda del cognato del governatore. Lo ha riferito lo stesso Bongiovanni durante l'interrogatorio reso venerdì scorso in Procura. Il manager ha spiegato di aver comunicato a Giulia Martinelli, capo della segreteria di Fontana, della fornitura a titolo oneroso il 10 maggio, mentre il presidente della Lombardia oggi in aula ha dichiarato di non aver saputo nulla "dei rapporti negoziali" tra Dama e Aria fino al 12 maggio.