Il denaro era stato trovato durante l’operazione “Flashback” della squadra mobile del capoluogo lombardo lo scorso 6 giugno. Posto sotto sequestro dalla Divisione Anticrimine della Questura milanese anche un fabbricato commerciale a Bari
Lo scorso 6 giugno la polizia di Stato trovò al narcotrafficante M.C. 16 milioni di euro nascosti nell'intercapedine di un muro della casa del padre. Quella somma è stata oggi sottoposta a sequestro antimafia, così come un fabbricato commerciale a Bari. Il patrimonio è stato requisito dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano, con la collaborazione di personale della Questura di Bari.
L’operazione “Flashback”
Il sequestro fa seguito appunto all'operazione "Flashback" della Squadra Mobile di Milano del 6 giugno scorso nel corso della quale il "tesoro" del narcotrafficante venne ritrovato nascosto in un muro dell'abitazione.
Il narcotrafficante
L'uomo, attivo a Milano, dichiarava un reddito annuo di 13mila euro al lordo delle imposte, ma in anni di smercio di sostanze stupefacenti aveva accumulato un ingente patrimonio che è stato adesso sottoposto a sequestro antimafia dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano. Oltre alla somma di 15,7 milioni di euro nascosta in una intercapedine a casa dei suoi genitori e chiusa in 28 scatoloni e trovata dalla polizia, all'uomo è stato sequestrato anche un capannone vicino a Bisceglie dal valore di 300mila euro.
Lo spaccio di droga e di armi
Dal 2007 al 2018, M.C. ha importato in Italia circa 3 tonnellate di hashish all'anno provenienti dal Marocco per un valore di 2,5 milioni di euro. La droga arrivava a bordo di imbarcazioni di lusso con skipper conniventi e poi veniva stoccata in box in affitto, nascosta in pareti di finto cartongesso. L'uomo, secondo quanto ricostruito da un collaboratore di giustizia, nella sua attività criminale avrebbe anche fornito le armi per la rapina di via Imbonati a Milano dove venne ucciso un agente scelto.
Questura: "Legami con consorterie criminali calabresi e ultras Milan"
"Il soggetto è un narcotrafficante attivo a Milano con legami con le consorterie criminali calabresi e con il mondo della tifoseria organizzata degli ultras del Milan - ha spiegato Alessandra Simone, dirigente divisione anticrimine Questura di Milano, durante una conferenza stampa -. Ha gestito e acquisito fin dal 1993 un patrimonio, con lo smercio e traffico di sostanza stupefacente che avveniva con imbarcazioni di lusso dal Marocco e da altri Paesi fuori dall'Europa. Abbiamo dimostrato che la somma sequestrata derivava dai proventi di serie di attività illecite che ha commesso dal 1993 in poi accumulando una somma enorme".