Coronavirus Lombardia, a Pavia aperte indagini su 35 case di riposo

Lombardia

L'inchiesta, alla quale collaborano Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, vuole chiarire se siano state adottate le misure necessarie per arginare il contagio ed evitare i decessi. L'ipotesi di reato avanzata dagli inquirenti è omicidio colposo

Sono 35 le case di riposo della provincia di Pavia, su 85 complessive presenti nel territorio, finite al centro dell'indagine della Procura della Repubblica per le morti avvenute durante la pandemia da coronavirus. (DIRETTA - GLI AGGIORNAMENTI IN LOMBARDIA) Per 12 di queste Rsa sono già stati svolti i primi accertamenti, con l'acquisizione di alcuni documenti tramite l'Ats di Pavia e l'audizione, in qualità di testimoni, di dipendenti delle strutture e familiari degli ospiti. A darne notizia è oggi il quotidiano La Provincia Pavese. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti, ed è condotta dai sostituti procuratori Valentina Terrile, Diletta Balduzzi e Andrea Zanoncelli. 

L'inchiesta sulla Rsa nel Pavese

La stima, giudicata ancora al ribasso, è di 660 morti per Covid-19 nelle case di riposo pavesi. L'ipotesi di reato avanzata dagli inquirenti è omicidio colposo. L'inchiesta, alla quale collaborano Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, vuole chiarire se siano state adottate le misure necessarie per arginare il contagio ed evitare i decessi. Al vaglio degli investigatori anche le delibere di Regione Lombardia, a partire da quella dell'8 marzo che forniva indicazioni sulla possibilità di accogliere nelle strutture per anziani i pazienti Covid "in remissione", gli investigatori cercheranno di capire quante strutture, in provincia di Pavia, hanno accolto pazienti di questo tipo.

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