Gianni Mura per anni vittima estorsione: arrestato fan del giornalista

Lombardia

La vicenda è emersa dopo la morte del giornalista, lo scorso 21 marzo. A far scattare le indagini dei carabinieri la denuncia della moglie

Un uomo di 47 anni è stato arrestato questa mattina a Verona con l'accusa di aver estorto denaro per anni al giornalista sportivo Gianni Mura, deceduto lo scorso 21 marzo. A far scattare le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano è stata la denuncia della moglie del giornalista, presentata dopo la morte del marito.

L'uomo (F. G., domiciliato a Verona ma residente a Cles, in provincia di Trento, e con precedenti per resistenza), si era presentato 10 anni fa come un lettore e fan di Mura, che lo aveva aiutato a risolvere alcuni problemi economici inizialmente con piccole cifre. Da amico, però, l'uomo sarebbe diventato stalker, con minacce e richieste di denaro sempre più grosse: dall'ottobre 2018 alla morte di Mura, secondo l'accusa il 47enne si sarebbe fatto consegnare 61.500 euro.

Le indagini

Da una banca del piccolo Comune trentino risultano i prelievi effettuati dal presunto estorsore, denaro inviato da Mura per far fronte alle difficoltà economiche e familiari. L'arrestato aveva infatti detto al giornalista che il padre era stato ucciso e che la madre era malata. Mura si sarebbe anche prodigato per trovargli un lavoro come bibliotecario a Pordenone. 

Le minacce

Secondo l'accusa, le richieste di denaro avvenivano quasi sempre per posta elettronica ed erano accompagnate da minacce: "Niente e nessuno mi fermerà. Tua moglie e te morirete. Non ho più nulla da perdere. Nulla. Verrò a Milano. A casa o al giornale. Farò una strage. Dammi i soldi e sparirò. Scegli tu perché vivere non potrai", si legge in una delle email inviate dal 47enne. Un rapporto epistolare dai toni continuamente minacciosi e allo stesso tempo forbiti in alcune occasioni. "M'accompagna, in queste lunghe ore, una feroce fissità nello sguardo - scrive il 47enne, laureato e grande fan della scrittura di Mura -. Ti scrivo perché, nel replicare punto su punto alla tua scarsa lettera (voto 5 - - ), ho tralasciato di ribattere laddove dici 'Io non ho paura di te'. Ecco. Lasciami dire che qui sbagli e di grosso. Non mi conosci a sufficienza. Non sai fin dove può spingersi una persona come il sottoscritto - nato e cresciuto tra le botte e il sangue - che cova un cotale risentimento (tenue eufemismo) verso le ingiustizie sociali".

Le richieste di denaro

Nell'ordinanza sono riportate decine di frasi minatorie e richieste di soldi rivolte a Gianni Mura, talvolta anche di decine di migliaia di euro in un unico versamento. Mura, a cui F.G. aveva detto che il padre era stato ucciso e che la madre era malata, aveva cominciato con piccole cifre e si era anche speso per trovargli un lavoro come bibliotecario a Pordenone. Ben presto, però, le richieste di soldi si sono fatte pressanti attraverso una fitta corrispondenza via email In una occasione, il 47enne chiese alla sua vittima di comprargli una casa da 40mila euro a Verona. In un'altra gli propone un vitalizio da 700 euro al mese in cambio della promessa di non fare del male a sua moglie, che risulta l'obiettivo principale delle minacce. "Forse ammazzerò solo tua moglie, così capirai cosa significa la sofferenza - scrive ancora F. G. -. Mandami subito i soldi (basta che li annunci con un sms o una email, non ho voglia di sentirti). Ps. Fossi in te mi prenderei in parola". "Sappi - aggiunge - che non ho paura della galera, delle denunce. Mio padre, ucciso dai trafficanti della camorra, è stato in prigione per una trentina d'anni. Ergo, io non ho la minima paura di andarci. Potrei diventare a brevissimo una feroce belva selvatica in grado di fare di tutto, letteralmente di tutto".

La scoperta delle lettere minatorie

La serie di minacce è emersa grazie a uno stretto collaboratore di Mura, che sapeva della conoscenza tra i due ma non aveva idea della natura del rapporto. Con la morte del giornalista, il collaboratore ha potuto accedere alla sua casella di posta e ha scoperto tutto, finendo per essere minacciato a sua volta. Il 47enne, infatti, ha detto di aver ricevuto da Mura la promessa di 3.800 euro e, con la sua morte, questo impegno doveva essere rispettato per evitare di incorrere nella sua vendetta. In quel momento la moglie di Mura aveva già sporto denuncia ai carabinieri. 

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