L'uomo stava scontando una pena per stupro e incendio doloso. È considerato un "soggetto di assoluta pericolosità" non solo per il rischio di reiterazione del reato per cui è stato condannato ma anche in virtù dei gravi problemi psichiatrici riconosciuti dalle perizie
Un ricercato di origini tunisine di 33 anni è stato arrestato dalla polizia in stazione Centrale a Milano dopo essere evaso da una clinica psichiatrica in Svizzera, dove stava scontando una pena per stupro e incendio doloso.
Le indagini per rintracciare l'uomo
Le autorità elvetiche, attraverso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia hanno segnalato nei giorni scorsi ai colleghi lombardi che M. A. A. si era spostato a Milano e che era in possesso di un'utenza telefonica italiana che usava per contattare la madre in Tunisia. Nel curriculum criminale dell'uomo ci sono numerose violenze sessuali consumate in Svizzera tra il 2016 e il 2018, oltre all'incendio di materassi in un Cie dove era stato rinchiuso in attesa dell'estradizione. È considerato un "soggetto di assoluta pericolosità" non solo per il rischio di reiterazione del reato per cui è stato condannato ma anche in virtù dei gravi problemi psichiatrici riconosciuti dalle perizie, a seguito delle quali è stato disposto il suo trasferimento nella struttura psichiatrica a Rheinau, nel cantone di Zurigo. Su richiesta della Squadra mobile, diretta da Marco Calì, il sostituto procuratore Monia Di Marco ha autorizzato la localizzazione del cellulare del tunisino, rintracciato lunedì attorno alla stazione Centrale, seduto assieme a un gruppo di connazionali. Con sé aveva ancora la scheda telefonica ma non il cellulare, venduto per recuperare un po' di contanti. Al momento è stato portato a San Vittore.