Milano, matrimoni fittizi: cinque arresti e 78 indagati

Lombardia

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, induzione al falso ideologico in atti pubblici, corruzione e rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, dietro compenso di danaro

"Ascoltate bene, non copiate da quello a fianco perché in ogni foglio c'è un errore. Ok? Voi non parlate niente niente di italiano?" A rivolgere la domanda a una trentina di cinesi, riuniti per sostenere l'esame di italiano fondamentale per ottenere il permesso di soggiorno, è la 56enne F.C., titolare della scuola 'Athena Centro Studi' di Milano, finita in manette assieme al marito e altre 3 persone nell'indagine della Squadra mobile per una collaudata attività di matrimoni falsi tra italiani ed extracomunitari, ricongiungimenti familiari fasulli e test truccati per avere il permesso di soggiorno. Settantotto sono le persone indagate.

L'ordinanza

Nell'ordinanza firmata dal gip Lidia Castellucci si legge che esisteva un tariffario preciso: 500 euro per superare il test di lingua italiana, 300 per le pratiche di ricongiungimento. I primi venivano svolti nelle sedi della scuola che la 56enne gestiva assieme al marito 63enne N.B., anch'egli arrestato assieme a 3 intermediari, che raccoglievano i "clienti" stranieri attraverso i Caf e si rendevano disponibili per tutto il supporto: N.B., 51enne marocchina, e due egiziani di 36 e 49 anni, I.M.H.G. e A.W.

Il modus operandi

Ai candidati venivano consegnati test con compilate già le risposte esatte e con una risposta sbagliata diversa per ognuno (per non destare sospetti). L'unico modo per essere bocciati era, paradossalmente, copiare. F.C. lo spiega chiaramente, ma quando si rende conto di non essere compresa si affida all'interprete. Nel frattempo, come mostrano le immagini della telecamera nascosta, gli intermediari raccolgono al banco i contanti.

Le intercettazioni

"L'italiano lo sai?", chiede a una donna egiziana la 51enne N.B., che poi passa a spiegare il tariffario per superare l'esame. "Costa 500 euro, se invece vuoi studiare puoi fare quello normale, paghi 50 euro e poi vai a sostenere l'esame". In un'altra intercettazione, N.B. spiega che non c'è alcun problema a modificare la dichiarazione dei redditi del candidato in modo da poter rientrare nei parametri necessari per ottenere il ricongiungimento famigliare. "In quel caso il costo era di 300 euro", ha commentato Vittorio La Torre, dirigente della seconda sezione della Mobile che ha svolto l'indagine.

 

Capo Squadra Mobile: "Giro d'affari importante"

"Il giro d'affari era importate - ha spiegato il capo della Squadra Mobile, Marco Calì - Basti considerare che ogni due mesi avevano sessioni d'esame con 270 persone, che pagavano 500 euro per superare il test. C'erano anche sessioni non truccate per evitare di avere una statistica di promossi del 100 per 100. Durante le perquisizioni delle scorse ore, abbiamo sequestrato 20mila euro in contanti nelle disponibilità della coppia". In manette anche tre intermediari . . Gli investigatori sono partiti a fine 2018 dopo la denuncia di una ragazza italiana di 34 anni, a cui avevano prima offerto di sposare un nordafricano per 2.500 euro e che poi, al suo rifiuto, è stata minacciata con una pistola alla testa. "Da ottobre 2016 sino al luglio o agosto 2017 - ha raccontato - ho convissuto con mia madre con il mio finto marito. L'uomo che mi ha minacciata è stato poi il testimone di nozze in Comune".

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