Così il segretario della Lega: "Noi vogliamo una scuola sana, aperta, sicura. Un governo che si occupa di far ripartire il campionato di calcio, ma tiene chiuse le scuole non ama l'Italia e gli italiani, non pensa al futuro dei nostri figli"
"Se devo mandare mia figlia a scuola chiusa nel plexiglas, senza nessun contatto con i suoi amici e le sue maestre, io a scuola non ce la mando", ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando a Codogno, il primo Comune ad essere stato colpito dal Coronavirus. "Noi vogliamo una scuola sana, aperta, sicura. Un governo che si occupa di far ripartire il campionato di calcio, ma tiene chiuse le scuole non ama l'Italia e gli italiani, non pensa al futuro dei nostri figli". Ancora: "L'atteggiamento sulla scuola del governo è assolutamente irresponsabile, ignorante e arrogante. I numeri fortunatamente dicono che il virus di adesso non è il virus di febbraio e quindi mi rifiuto di pensare che le scuole riaprano a settembre fra plexiglas, mascherine e classi chiuse". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)
Tra applausi e contestazioni
Salvini è stato accolto, al suo arrivo a Codogno, dagli applausi da chi lo aspettava in piazza per stringergli la mano e fare un selfie. Però, ad accoglierlo nella piazza centrale c'era anche un gruppo di ragazze di Codogno neodiplomate con mascherina e cartelli “Non ci rappresenti”, “Più bacini, meno Salvini” e “Non si specula sui morti”. Le giovani hanno detto di non voler provocare ma sottolineare che "Codogno non è solo Lega". "Sono qua a rendere omaggio a una comunità che non si è piegata, che ha dimostrato dignità, forza, rispetto, solidarietà - ha detto il segretario della Lega - Siamo qua a onorare la memoria di chi non c'è più e a impegnarci ad avere a nome loro una comunità più forte. Su Codogno e di Codogno in tv ne hanno dette di tutti i colori e ringrazio il presidente della Repubblica che con il suo gesto ha fatto giustizia di tante schifezze che sono state dette: i medici hanno sbagliato, i sindaci hanno sbagliato, gli infermieri hanno sbagliato. Tacete e portate rispetto a chi non c'è più".
"Temo tensioni sociali fortissime"
Infine: "Temo tensioni sociali ed economiche notevolissime nelle prossime settimane. Non perché voglio fare il menagramo come dice qualche fenomeno, ma perché se la gente non trova i soldi che le sono promessi, se uno perde il negozio che ha ereditato dal babbo e dal nonno saranno problemi e temo che questo governo non sia all'altezza di gestire questa emergenza". Sugli assembramenti: "Guarda che bella mascherina Made in Codogno. Bisogna usare il buon senso ma la gente chiede di poter vivere, lavorare, sperare, studiare, incassare, passeggiare", commentando quello che si è creato intorno al lui nella piazza principale e poi nell'area del mercato di Codogno.
Data ultima modifica