Papa riceve medici e infermieri lombardi in Vaticano: "Siete colonne portanti d'Italia"

Lombardia

La delegazione, composta da rappresentanti del settore sanitario regionale e internazionale, delle associazioni di volontariato, della Protezione civile e degli Alpini è stata guidata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana

"Cari medici e infermieri, il mondo ha potuto vedere quanto bene avete fatto in una situazione di grande prova". Sono le parole che il Papa ha usato per accogliere una rappresentanza di medici e infermieri provenienti dalla Lombardia, giunti in Vaticano per l'udienza con il pontefice. La delegazione, composta da rappresentanti del settore sanitario regionale e internazionale, delle associazioni di volontariato, della Protezione civile e degli Alpini che hanno affrontato l'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - L'EMERGENZA IN LOMBARDIA), è stata guidata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Anche se esausti - ha spiegato Papa Francesco -, avete continuato a impegnarvi con professionalità e abnegazione. E questo genera speranza. Siete stati una delle colonne portanti dell'intero Paese. A voi qui presenti e ai vostri colleghi di tutta Italia vanno la mia stima e il mio grazie sincero, e so bene di interpretare i sentimenti di tutti".

Il Papa riceve la delegazione di medici e infermieri lombardi - ©Ansa

Il Papa: "L'energia positiva investita non va dispersa"

"È il momento di fare tesoro di tutta questa energia positiva che è stata investita - ha sottolineato il pontefice -. Non dimenticare! È una ricchezza che in parte certamente è andata 'a fondo perduto', nel dramma dell'emergenza; ma in buona parte può e deve portare frutto per il presente e il futuro della società lombarda e italiana". La pandemia, secondo il Papa, "ha segnato a fondo la vita delle persone e la storia delle comunità. Per onorare la sofferenza dei malati e dei tanti defunti, soprattutto anziani, occorre costruire il domani: esso richiede l'impegno, la forza e la dedizione di tutti".

"Avete iniziato un miracolo, ora bisogna finirlo bene"

Durante il suo discorso il Papa ha lanciato un appello al personale sanitario citando il capitolo 24 dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni: "Non dimenticate che con il vostro lavoro, di tutti voi, medici, paramedici, volontari, sacerdoti, religiosi, laici, che avete fatto questo, avete incominciato un miracolo. Abbiate fede e, come diceva quel sarto, teologo mancato: 'Mai ho trovato che Dio abbia incominciato un miracolo senza finirlo bene'. Che finisca bene questo miracolo che voi avete incominciato!".

Fontana: "Siamo qui, Santità, per ripartire"

"Beatissimo Padre, io oggi ho l'onore di presentare al Suo cospetto le persone che hanno affrontato insieme a me l'emergenza sanitaria", è il messaggio portato da Fontana al Papa. "Sono uomini e donne - ha aggiunto il governatore - che hanno donato il proprio lavoro, tempo e professionalità per aiutare altrettanti uomini e donne, sconvolti da una malattia inattesa e imprevedibile". E ancora: "Siamo qui, Santità, per 'ripartire'". Fontana ha voluto anche invitare il pontefice in Lombardia "affinché possa portare consolazione alle famiglie delle vittime e ai tanti malati che hanno sofferto in questi mesi".

"Prova umanamente dura"

Il presidente lombardo ha spiegato: "Arriviamo al termine di uno dei momenti più difficili della nostra vita. Abbiamo perso nonni, genitori, figli, amici, parenti. Non abbiamo potuto seppellirli pregando; non abbiamo potuto tenere la mano dei nostri cari mentre tornavano al Padre. È stata una prova così umanamente dura, così pesante, così inaspettata, e parlo da uomo, prima che da governatore, che più volte mi sono trovato a boccheggiare alla ricerca di un'aria che parlasse di speranza".

"La Lombardia non ce l'avrebbe fatta senza vescovi e sacerdoti"

Fontana ha poi ricordato le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 2 giugno a Codogno "ha elogiato e ringraziato i cittadini lombardi per la dignità e la responsabilità dimostrata durante l'emergenza". Il goverantore ha aggiunto: "Siamo qui a cercare dalle Sue mani il tocco vivificante del figlio che trova consolazione nel padre. Sono certo che la Lombardia non ce l'avrebbe fatta senza i tanti vescovi e i sacerdoti che in prima fila, ogni giorno, hanno sostenuto con la preghiera e le azioni concrete il lavoro di medici e infermieri, offrendo un aiuto tangibile ai nuovi poveri generati dalla pandemia". 

L'appello al pontefice: "Sua visita in regione sarebbe luce contro le tenebre"

"La Lombardia - ha proseguito Fontana - è una terra operosa che si dovrà preparare ad affrontare una crisi economica profonda, generata dall'emergenza sanitaria. Alle istituzioni è richiesto, ora, uno sforzo enorme affinché non si generino nuove povertà ed emarginazioni. Il Suo pontificato ci insegna, ogni giorno, che nessuno deve rimanere indietro; nessuno essere dimenticato. Le immagini dei volti stravolti dei nostri infermieri e medici, dei pazienti intubati in terapia intensiva, dei camion dei militari che trasportavano vite spente, sono impresse nella nostra memoria". Infine, l'invito al Papa: "La Sua visita in Lombardia sarebbe, per tutti noi, luce contro le tenebre che ci hanno avvolto in questi mesi".

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