Coronavirus Lombardia, Regione sospende fornitura test Diasorin dopo la sentenza del Tar
LombardiaLo ha comunicato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera: “Il test è stato scelto in un momento di emergenza, perché aveva alcune caratteristiche particolari, poi abbiamo attivato una gara per aprirci anche ad altri fornitori di test ematici”, ha dichiarato
In attesa delle decisioni della magistratura, la Regione Lombardia ha sospeso la fornitura dei test sierologici Diasorin. A comunicarlo è stato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, durante la discussione di una mozione del M5s, in cui si chiedeva "la revoca dell'affidamento diretto" a Diasorin della "fornitura di test per la ricerca degli anticorpi neutralizzanti anti Sars-Cov-2” dopo che il Tar aveva annullato l'accordo di collaborazione tra l'Irccs Policlinico San Matteo e l’azienda stessa. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE)
Gallera: “Test scelto in un momento di emergenza”
Nell’annunciare la sospensione della fornitura, Gallera ha parlato anche della gara "attivata più di un mese fa, vinta da Roche". Il test Diasorin, ha concluso l’assessore, "è stato scelto in un momento di emergenza, perché aveva alcune caratteristiche particolari, poi abbiamo attivato una gara per aprirci anche ad altri fornitori di test ematici”.
L'annullamento dell'accordo
La decisione del Tar di annullare l'accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la Diasorin sui test sierologici è arrivata lo scorso 8 giugno. Il Tribunale, che ha così accolto il ricorso dell’azienda rivale TechnoGenetics, ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti poiché, si legge nella sentenza, "la Fondazione San Matteo ha impegnato risorse pubbliche, materiali ed immateriali, con modalità illegittime, sottraendole, in parte qua, alla loro destinazione indisponibile”.
Sentenza a cui ha replicato il presidente dell’ospedale, Alessandro Venturi: “Il San Matteo non ha speso soldi a favore di Diasorin. Viceversa per le prestazioni rese incassa risorse da destinare a favore della ricerca scientifica pubblica”. L’azienda si era invece detta sorpresa della pronuncia del Tar della Lombardia che "evidentemente, non ha correttamente interpretato la natura dell'accordo intercorso con il San Matteo”.
