Milano, ragazzo accoltellato nelle vie della movida: fermato figlio capo ultras dell'Inter

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Ora Alessandro Caravita, di 21 anni, con precedenti, è accusato di tentato omicidio aggravato, lesioni personali aggravate e porto di oggetti atti a offendere. Secondo quanto emerso, il giovane è stato coinvolto nelle indagini sugli scontri tra ultras prima della partita Inter-Milan del 26 dicembre 2018 che portarono alla morte di Daniele Belardinelli

È stato arrestato il presunto aggressore del ragazzo di 24 anni accoltellato nella notte tra il 5 e il 6 giugno, durante una rissa in corso Garibaldi, a Milano. Si tratta di un giovane di 21 anni, Alessandro Caravita, figlio del leader storico degli ultras nerazzurri, Franco Caravita. A individuarlo sono stati i carabinieri. Secondo quanto emerso, il giovane è stato coinvolto nelle indagini sugli scontri tra ultras prima della partita Inter-Milan del 26 dicembre 2018 che portarono alla morte di Daniele Belardinelli, il tifoso del Varese (gemellato con l'Inter) investito da alcune auto guidate da tifosi del Napoli.

Le indagini

Il giovane è stato riconosciuto grazie alle telecamere che hanno inquadrato buona parte della rissa, scoppiata alle due e mezza del 6 giugno, e grazie ai testimoni sentiti, che hanno parlato di ultras. Una volta inquadrata la presenza di ultras il suo volto, noto, non è sfuggito agli investigatori che si sono recati in via Padova, perquisendo la sua abitazione e una vettura a lui in uso. Alla fine sono stati posti sotto sequestro un coltello a serramanico e degli abiti sporchi di sangue, gli stessi che avrebbe avuto addosso quella sera. Ora Alessandro Caravita con precedenti, è accusato di tentato omicidio aggravato, lesioni personali aggravate e porto di oggetti atti a offendere e si trova in attesa delle disposizioni dell'autorità giudiziaria nel carcere milanese di San Vittore.

I legami con il mondo degli ultras

Il padre del 21enne, fondatore dei 'Boys', è lo storico capo della curva nerazzurra. Nello scorso settembre era tornato agli onori delle cronache dopo una rissa con l'altro leader storico nerazzurro, il pluripregiudicato Vittorio Boiocchi. I due poi si erano riappacificati e Franco Caravita aveva precisato di non voler tornare alla guida della curva. Una rissa dietro la quale alcuni avrebbero letto le tensioni tra gli ultras dopo, appunto, gli scontri e la morte del tifoso varesino, per la quale nell'ottobre del 2019 è stato arrestato Fabio Manduca, esponente di un gruppo di ultras napoletani.

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