Coronavirus Lombardia: 57 decessi e 293 contagi in un giorno

Lombardia
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I tamponi eseguiti sono stati 19.028: è quanto ha riferito l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, in diretta Facebook. I casi totali salgono a 86.384. Diminuiscono ancora i ricoveri in terapia intensiva e negli altri reparti

Con 19.028 tamponi eseguiti in Lombardia, in un giorno ci sono stati 293 nuovi positivi al Coronavirus. L'assessore al Welfare Giulio Gallera lo ha detto in diretta Facebook (TUTTI GLI AGGIORNAMENTILA SITUAZIONE IN LOMBARDIA). A questo punto, dunque, il Covid ha contagiato 86.384 persone. Sono in diminuzione il numero dei ricoverati in terapia intensiva di poco superiori ai 200, ovvero 207, 19 in meno, e lo stesso i ricoverati negli altri reparti 4028, 91 meno di ieri. I decessi sono stati 57, con un totale arrivato a 15.784.

La situazione in Lombardia

"La nostra regione sta affrontando una nuova fase", ha dichiarato Gallera a proposito dei nuovi dati sul contagio che sta frenando. Dei nuovi positivi, 73 spno a Milano (dove i contagiati sono 22.528), di cui 35 in città, 51 a Bergamo, 19 a Brescia e solo 3 a Mantova.

Gallera: “Indice Rt Lombardia più basso di altre Regioni”

Gallera ha dichiarato che 'indice Rt della Lombardia è passato da 0,62 a 0,51 quindi è passato "da moderato a basso", aggiungendo che è un dato più basso di quello di altre regioni come Veneto che è a 0,56, Abruzzo (0,89), Lazio (0,71) o Toscana (0,59). L'istituto superiore "ha sottolineato l'efficacia messa in campo dalla Regione Lombardia". Ha poi affermato: "Abbiamo concluso lo screening nelle Rsa, dove sono stati fatti tamponi a tutti gli ospiti". L’assessore al Welfare ha spiegato che sono stati fatti 57mila tamponi compresi quelli di controllo. Dai risultati è emerso che "ci sono circa un 30% di positivi all'interno delle Rsa e tutti sono stati collocati in aree separate e curati in maniera puntuale".

L’assessore al Welfare: “Chi ha 37.5 segnalato e subito tampone”

"Da lunedì 11 abbiamo introdotto, con una nuova fase, una strada di sorveglianza molto tempestiva delle condizioni dei nostri concittadini. Chi ha 37.5 di febbre viene segnalato dal medico competente, isolato e gli viene fatto un tampone in tempi ristretti; se positivi, vengono subito messi in isolamento anche i loro contatti, così cerchiamo di limitare al massimo la diffusione e di prendere subito dai primi sintomi coloro che hanno difficoltà": lo ha detto l'assessore lombardo al welfare Giulio Gallera in diretta facebook. "In 2 settimane - ha aggiunto - abbiamo avuto più di 6000 segnalazioni dai medici di medicina generale per persone che ora hanno febbre, e non per quelle - ha precisato - che l'hanno avuta".

Gallera: “34% dei malati a casa è positivo a test sierologico”

Sono 42.681 i lombardi, tra quelli rimasti a casa in quarantena fiduciaria per sospetto Covid non accertato da tampone e i contatti di positivi, sottoposti a test sierologico dalla Regione. Di questi, 14.430 sono risultati positivi, vale a dire il 34%. Lo ha reso noto Gallera, spiegando che la regione "il tampone o il test lo sta facendo su tutti i soggetti per cui è necessario farlo. Chi ha bisogno viene dalla sanità pubblica e viene sottoposto gratuitamente". Nell'area di Bergamo sono risultate positive il 58% delle persone sottoposte al test, "in un profilo in cui si immaginava che tutti quelli con sintomi o contatti diretti di malati fossero positivi", a Pavia il 41%, in Valpadana il 38%, a Brescia il 35% e a Milano il 18,4%, andando a tratteggiare una "realtà meno allarmante di quella che pensavano i cittadini".

"Test a tutti sanitari lombardi: 13,5% positivo"

Sono 81.261 gli operatori sanitari lombardi sottoposti a test sierologico, "praticamente tutti", commenta Gallera, spiegando che di questi è risultato positivo il 13,5%. Percentuale che sale al 29% nel bergamasco, al 17% nel Bresciano, e che si attesta al 9% a Milano. Numeri che dicono che "gli operatori sono stati protetti o si sono protetti in maniera adeguata perché è un numero sovrapponibile a quello dei cittadini. I sanitari non si sono infettati di più perché non avevano dpi" e questo per Gallera "evidenzia come i grandi sforzi della regione ci hanno portati a garantire la tutela degli operatori".

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