Coronavirus Brescia, Pg: in Procure distretto primi indagati per Covid

Lombardia

In un incontro con la stampa, è stato spiegato che nelle numerose denunce presentate risultano segnalati anche “rappresentanti del Governo e della Regione”. I fascicoli sono “eterogenei”: vi sono anche quelli contro ignoti, esposti anonimi e relativi a fatti non costituenti notizie di reato

Sono numerose le denunce presentate alle Procure del distretto della Corte d'appello di Brescia (che comprende anche le procure di Cremona, Bergamo e Mantova) sull'emergenza Covid (GLI AGGIORNAMENTILA SITUAZIONE IN LOMBARDIA). Ci sono anche fascicoli a “Modello 21”, quindi con degli indagati. Il pg di Brescia, Guido Rispoli, ha spiegato in un incontro con la stampa che i suddetti fascicoli sono "eterogenei": vi sono cioè anche quelli contro ignoti, quelli relativi a fatti non costituenti notizie di reato e quelli riguardanti esposti anonimi. Questo dipende dalle "modalità di formulazione delle 'notizie'" pervenute alle Procure: denunce specifiche, esposti e segnalazioni di natura generica.

Nelle carte anche “rappresentanti di Governo e Regione”

Nelle carte – spiega sempre Rispoli - sono segnalati anche "rappresentanti del Governo e della Regione". Questi ultimi in riferimento alle delibere dell'8 marzo 2020 con cui si chiedeva alle Rsa di istituire dei reparti Covid-19 e alla mancata istituzione della 'zona rossa' nei comuni di Alzano Lombardo de di Nembro. Rispoli ha inoltre ricordato che l'iscrizione nel Registro degli indagati "non comporta in alcun modo una valutazione di responsabilità della persona iscritta che si compie solo alla fine delle indagini". I fascicoli con gli indagati, infine, non sarebbero a Brescia, ma in altre Procure del distretto.

Le segnalazioni

Le segnalazioni sono di parenti di deceduti, persone che si sono infettate fuori dagli ospedali e che lamentano "l'omissione il ritardo ovvero l'erroneità delle cure prestate", altre che invece si sono infettate negli ospedali e in Rsa dove si trovavano per ragioni di lavoro (personale delle pulizie) o a trovare parenti e che lamentano "l'omessa adozione delle necessarie adozione delle necessarie cautele preventive". Così è anche per medici e infermieri delle strutture che affermano di aver contratto l'infezione "nell'esercizio a causa delle loro funzioni e per mancanza di presidi preventivi". Vi sono poi le segnalazioni dell'Inail "che riconduce l'evento lesivo derivante dall'infezione da Codiv 19 alla categoria degli infortuni sul lavoro" e quelle del Nas dei carabinieri che, nei giorni scorsi, ha effettuato "una vasta indagine di tipo ispettivo nei confronti di una gran numero di Rsa presenti su territorio bresciano".

Milano: I più letti