Maturità, a Bergamo manca la metà dei presidenti di commissione

Lombardia

L'allarme arriva da Cisl Scuola, secondo cui il rischio che un intoppo possa compromettere lo svolgimento della prova è “altissimo". Secondo il segretario Inglima "gli esami a distanza garantirebbero una corretta procedura dal punto di vista sanitario e pienamente legittima da punto di vista amministrativo”

A Bergamo manca la metà dei presidenti di commissione per gli esami di maturità. L’allarme arriva dalla Cisl, secondo cui il rischio che un intoppo possa compromettere lo svolgimento della prova è “altissimo”, in un territorio già duramente colpito dall'emergenza coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA). Per questo motivo, il segretario Cisl Scuola, Salvo Inglima, sostiene che "gli esami a distanza garantirebbero una corretta procedura dal punto di vista sanitario e pienamente legittima da punto di vista amministrativo, con tutti i candidati e i docenti esaminatori presenti da remoto, in assoluta sicurezza”. A Bergamo sono circa 9mila gli studenti che si apprestano ad affrontare l’esame, 7548 iscritti nei 41 istituti statali superiori presenti in provincia, a cui si aggiungono altri 1.200 che hanno frequentato la classe quinta nelle scuole paritarie.

La situazione dei dirigenti scolastici

Tuttavia, “in oltre metà degli istituti si fatica a trovare chi presiederà la commissione d'esame, mentre da Roma giungono ogni giorni notizie contrastanti sulle modalità di esecuzione delle prove”, aggiunge Inglima, che poi sottolinea come molte scuole “potrebbero non riaprire, per la particolare situazione nella quale si trovano i dirigenti scolastici, 'responsabili di sicurezza e salute', senza avere un portafoglio né tempi adeguati a disposizione per il rispetto delle due condizioni”.

Il rientro in aula

Per il rientro nelle aule scolastiche, il sindacato chiede dunque necessariamente un intervento sulla responsabilità in tema di sicurezza nelle scuole. "E deve essere fatto prima dello svolgimento degli Esami di Stato, come doveroso atto di giustizia e di responsabilità; noi non intendiamo consentire che si continui ad abusare di quella responsabilità di cui i dirigenti stanno dando prova da anni".

"Se non ci fossero delle immediate risposte in tal senso - conclude Inglima -, il rischio di avere delle forti ripercussioni, legate alla mancanza di Presidenti di Commissioni e docenti esaminatori, durante lo svolgimento degli esami è molto probabile e diventerebbe complessa la gestione degli stessi, a danno soprattutto degli studenti”.

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