Murales su Fontana a Milano, il Carc: “Ne faremo altri”

Lombardia

Il 'Partito dei comitati di appoggio alla resistenza - per il Comunismo' (Carc) ha rivendicato la scritta 'Fontana assassino', sulla quale la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per minacce e diffamazione, definendo inoltre l'indagine "una rappresaglia"

"Le scritte murarie sono i nostri strumenti rivendicativi da sempre, ne faremo altre, noi faremo altre scritte contro Fontana, ma non solo quelle". Con queste parole due rappresentanti del 'Partito dei comitati di appoggio alla Resistenza - per il Comunismo' (Carc) hanno rivendicato, durante una videoconferenza stampa, il murales con la scritta 'Fontana assassino' comparso nei giorni scorsi lungo il Naviglio in zona Crescenzago, a Milano.

Le parole del Carc

Sull’episodio indaga la Procura di Milano per minacce e diffamazione. L’inchiesta è stata definita dai due rappresentanti del Carc, P. B. e C. M., un "modo per terrorizzare, per ridurre al silenzio e alla paura dell'autorità, è una rappresaglia". I due nella conferenza stampa hanno parlato, riprendendo il contenuto di un comunicato diffuso ieri, di una "gestione criminale dell'emergenza sanitaria, di cui sono responsabili il governo centrale e le giunte regionali, con picchi di malagestione in Lombardia". E ancora: "La scritta 'Fontana assassino' è firmata da partito Carc, ma non è la scritta del Carc, è scritta di tutti". In caso di condanna, hanno detto ancora, "ci consegneremo in carcere, prima affronteremo il processo da accusatori e non accusati, per ora non abbiamo ricevuto alcun avviso di garanzia". 

L'indagine

L'inchiesta, coordinata dal capo dell'antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, e condotta dalla Digos, al momento è a carico di ignoti. Sono in corso accertamenti degli investigatori: verranno analizzate, tra l'altro, le telecamere della zona per risalire agli autori della scritta.

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