Milano, Murales Fontana: aperta inchiesta per minacce e diffamazione

Lombardia

Al momento è a carico di ignoti. La scritta "Fontana assassino" è comparsa nei giorni scorsi lungo il Naviglio in zona Crescenzago, nel capoluogo lombardo

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per minacce aggravate e diffamazione, al momento a carico di ignoti, in merito al murales con la scritta "Fontana assassino" comparso nei giorni scorsi lungo il Naviglio in zona Crescenzago, a Milano.

Gli accertamenti

Già ieri, tra l'altro, si era saputo dell'apertura imminente dell'inchiesta, coordinata dal capo dell'antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, e condotta dalla Digos. Gli investigatori stanno facendo accertamenti per risalire agli autori del murales e verranno analizzate, tra l'altro, le telecamere della zona. A fianco alla scritta è stato tracciato il simbolo di falce e martello con due stelle e anche la firma "P. Carc", ossia con riferimento al "Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo".

La rivendicazione

La scritta, tra l'altro, è stata rivendicata anche sul sito del Carc: "Dire la verità - è stato scritto sul sito - è un atto rivoluzionario. È bastata una scritta per far venire giù tutta l'impalcatura e mettere a nudo il re". In un successivo comunicato, il "Partito dei comitati di appoggio alla resistenza - per il Comunismo" ha dichiarato: "Non abbiamo intenzione di scusarci né di difenderci in modo particolare. Politicamente, eticamente, umanamente non ne abbiamo bisogno. Tecnicamente l'eventuale processo a nostro carico sarà occasione per dare voce alle testimonianze, che qualcuno fa finta di non conoscere, delle persone che sono state malate, a casa, senza cure e senza diagnosi per settimane".

Videoconferenza stampa sul murales prevista domani

Per domani, tra l'altro, il Carc ha indetto anche una videoconferenza stampa su quel murales. Con quella scritta, si legge già in un lunghissimo comunicato, si "esprimeva un concetto semplice, chiaro: 'Fontana assassino'. Sgomberiamo il campo da possibili fraintendimenti - scrivono gli antagonisti - per Fontana si intende Attilio Fontana, il Presidente della Regione Lombardia". E ancora: "Se ci fosse una giustizia degna di questo nome, Fontana e soci sarebbero stati immediatamente cacciati dai posti di governo e poi processati (...) siamo stati moderati definendo solo assassino Fontana". E proseguono, sempre nel comunicato: "Auspichiamo, pertanto, che la Procura di Milano voglia essere solerte, come lo è per una scritta su un muro e quando si tratta di colpire lavoratori e oppositori politici, con le inchieste per la strage nelle Rsa, per il giro di fondi dell'ospedale in Fiera, per le speculazioni sul prezzo dei tamponi"

Milano: I più letti