Coronavirus Lombardia, Fontana: "Dal 4 maggio eliminiamo le nostre restrizioni"

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Per la fase 2, la Regione non proporrà "delle ordinanze che vadano ad allargare quanto previsto dal Dpcm, ma elimineremo tutte le restrizioni che avevamo posto", ha spiegato il governatore. Da lunedì aperti alberghi, uffici professionali e mercati per generi alimentari

In vista della cosiddetta fase 2 (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI), Regione Lombardia non proporrà “delle ordinanze che vadano ad allargare quanto previsto dal Dpcm, ma elimineremo tutte le restrizioni che avevamo posto”. A dirlo è il governatore Attilio Fontana, intervenuto a 7 Gold. “Allargheremo dove avevamo ristretto, rinunciamo a tutte le nostre limitazioni”, ha dichiarato il presidente lombardo, spiegando che dal 4 maggio verranno riaperti “alberghi, uffici professionali, mercati all'aperto e al chiuso”, ma solo per i generi alimentari (IL PIANO DI MILANO PER LA FASE 2). 

"Un bel passo avanti"

L'apertura di queste attività "per la Lombardia è un bel passo avanti, bisognerà capirne le conseguenze ma io sono convinto che se i nostri cittadini continueranno a usare la stessa serietà e senso civico al di fuori delle propria abitazione e al lavoro, annulleremo definitivamente il contagio”, ha osservato Fontana. "Confrontandomi con gli altri governatori del centrodestra - ha poi aggiunto - avevamo detto è che era sbagliata l'idea dei codici Ateco, perché si entrava in un ginepraio. Noi avevamo proposto di individuare delle regole sanitarie molto rigorose dicendo chi è in grado di rispettarle può aprire la propria attività, a prescindere dal codice Ateco. Questa proposta purtroppo non è stata accolta, ma io non ho intenzione di fare nessun tipo di polemica: accettiamo i codici Ateco, vediamo come si evolve la situazione”.

"Dalla gente mi aspetto serietà e senso civico"

"Mi aspetto che da lunedì la gente continui a comportarsi con la stessa serierà e senso civico con cui si è comportata fino ad oggi”, ha proseguito Fontana, il quale si augura che le persone riprendano "gradualmente la propria normalità, rispettando le regole, non commettendo imprudenze, sapendo che il virus è ancora presente e quindi noi dobbiamo vivere cercando di non incontrarlo ed evitare che possa riprendere la strada della diffusione. Se lo facciamo in modo serio - ha aggiunto - io sono assolutamente convinto che presto i contagi si annulleranno e la forza del popolo lombardo sarà in grado di superare prima la crisi sanitaria e poi la crisi economica".

“Difficilissimo distanziamento sui mezzi”

Fontana ha quindi parlato del trasporto pubblico nella fase 2 (LE NOVITA'), ribadendo la difficoltà di garantire il distanziamento sui mezzi, una problematica già sollevata alcuni giorni fa da Atm Milano e Ferrovie Nord e che il governatore sta sottoponendo al Governo. “È difficilissimo il distanziamento ma ancora più difficile è capire chi può fare rispettare queste norme”, ha detto. Nella riunione che si terrà oggi con il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, Fontana proporrà, tra le altre cose, di "organizzare una differenziazione di ogni singolo orario di lavoro, spalmando l'inizio su fasce più ampie" in modo che l'accesso sui mezzi pubblici si possa "auto-regolamentare".

"Continuano controlli sulle Rsa"

Durante il suo intervento, il presidente lombardo è tornato sulla situazione nelle Rsa regionali, dove le Ats “continuano a svolgere indagini e ad essere presenti”. La Regione, ha riferito Fontana, sta cercando “di fare una mappatura attenta dei singoli pazienti per capire chi è contagiato e chi non lo è", con "tanti tamponi ai dipendenti, ai sanitari e agli ospiti delle case di riposo. È un lavoro lungo, ma lo stiamo facendo con grande determinazione”.

"Per centri estivi attendiamo ok da Governo"

Infine, Fontana ha toccato la tematica dei centri estivi: ”Noi abbiamo fatto una serie di proposte al Governo per risolvere il problema, stiamo aspettando delle risposte. Una delle soluzioni che potremmo dare è quella della riapertura dei centri estivi, degli oratori e di certe scuole paritarie che mettono a disposizione le loro strutture per accogliere dei micro-centri di aggregazione dei bambini. In un primo momento l'Istituto superiore di Sanità ci aveva detto di no, e quindi ci hanno bloccato con le iniziative. Adesso sembra che ci sia stata un'apertura" ha dichiearato. "Una delle proposte che ho fatto e che risolve tutti i problemi - ha concluso - è che possano essere concessi dei congedi parentali a uno dei due genitori che rimane a casa con i figli, con un'integrazione salariale da parte dello Stato”.

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