Coronavirus, è morto Germano Celant: è stato il fondatore dell’arte povera

Lombardia
Germano Celant (ANSA)

Il fondatore dell’arte povera è scomparso a 80 anni al San Raffaele di Milano, dov’era ricoverato da un mese. A darne notizia è il sito Artribune. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Celant lascia Italia impoverita del suo genio e talento” 

Ricoverato da un mese all'ospedale San Raffaele di Milano a causa del Covid-19 (LA DIRETTA – LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA), il critico Germano Celant, fondatore dell'arte povera, è scomparso all’età di 80 anni. A dare la notizia è il sito Artribune, secondo cui il critico, nato a Genova nel 1940, aveva manifestato i primi sintomi di ritorno dagli Stati Uniti, dove era stato per l'Armory Show. Celant lascia la moglie, Paris Murray, e il figlio, Argento Celant.

Franceschini: “Celant lascia Italia impoverita del suo genio e talento”

"Il mondo della cultura e della creatività oggi piange la scomparsa di un altro suo grande esponente", ha commentato il ministro della cultura Dario Franceschini esprimendo il suo cordoglio. "Germano Celant, cui si deve una delle avanguardie creative italiane più feconde del Novecento, lascia un'Italia impoverita del suo genio e del suo talento".

Il ricordo di Fondazione Prada

Lo storico, critico e teorico dell’arte Germano Celant, dal 1995 al 2014, è stato direttore artistico e, dal 2015, soprintendente artistico e scientifico di Fondazione Prada, per la quale ha concepito e curato più di quaranta progetti espositivi, dalla personale di Michael Heizer nel 1996 alla retrospettiva dedicata a Jannis Kounellis nel 2019. I presidenti Patrizio Bertelli e Miuccia Prada dichiarano: “Siamo molto addolorati per la perdita di un amico e compagno di viaggio. Germano Celant è stato una delle figure centrali di quel processo di apprendimento e ricerca che l’arte ha rappresentato per noi fin dall’inizio della fondazione. Le tante esperienze e gli intensi scambi che abbiamo condiviso con lui in questi anni hanno contribuito a farci ripensare il significato della cultura nel nostro presente. La curiosità intellettuale, il rispetto per il lavoro degli artisti, la serietà della sua pratica curatoriale sono insegnamenti che riteniamo essenziali per noi e le generazioni più giovani”. Il consiglio di amministrazione, lo staff e tutti i collaboratori della fondazione, profondamente scossi, si uniscono al ricordo dei presidenti e sono vicini alla famiglia.

Michelangelo Pistoletto: "Con Germano rapporto più che fraterno"

"Quello con Germano Celant è stato un rapporto più che fraterno, ci conosciamo e lavoriamo insieme dalla metà degli anni Sessanta. Abbiamo avuto così tanto da dire e da fare insieme". Convalescente nella sua casa di Biella, anche lui colpito dal coronavirus che lo ha tenuto quattro settimane in ospedale, Michelangelo Pistoletto piange l'amico e il compagno di lavoro e racconta ad Ansa: "Felice di essere vivo, certo, ma infelice per la morte di Germano. Anche in questi mesi stavamo lavorando insieme, Germano si stava occupando di un catalogo ragionato della mia opera". Un lavoro che purtroppo ora resta incompiuto". Celant - sottolinea Pistoletto - è stato molto più di un critico d'arte: "Lui per l'arte povera ha avuto una funzione straordinaria, non ha solo criticato, ha creato insieme con gli artisti, senza di lui il movimento dell'arte povera non avrebbe avuto un nome. E poi ha avuto una lunga carriera internazionale, negli Stati Uniti e non solo, il suo è stato un contributo fondamentale".

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