Coronavirus Milano, Sala: “Molte famiglie iniziano ad avere difficoltà”

Lombardia

“Molte famiglie cominciano ad avere difficoltà perché qualcuno è in cassa integrazione, perché qualcuno aveva un lavoro a tempo determinato e l'ha perso, perché qualcuno vive della propria attività commerciale”, ha detto il sindaco di Milano 

Secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, "è necessario ripartire" perché ci sono famiglie che iniziano ad avere difficoltà economiche. “Milano è certamente una città che può offrire molto, che offre lavoro, opportunità di crescita personale e di guadagno ma è una città che, non neghiamolo, è costosa, dall'affitto, alla spesa - ha affermato nel consueto video sui social il primo cittadino - Quando, in momenti positivi, si trova equilibrio tra entrate e uscite nella famiglia tutto funziona, ma oggi a costi sostanzialmente inalterati molte famiglie cominciano ad avere difficoltà perché qualcuno è in cassa integrazione, perché qualcuno aveva un lavoro a tempo determinato e l'ha perso, perché qualcuno vive della propria attività commerciale. Questa è semplicemente la situazione e a questo si possono aggiungere anche le preoccupazioni per il futuro: pur riaprendo quanto rischio c'è di perdere il lavoro?", ha detto il sindaco. (DIRETTA)

Sala: “Con i dati che abbiamo non ci può essere trasparenza”

"Quello che ho detto al premier è che a Milano i cittadini li si ingaggia nella discussione sul loro destino, si cerca di essere trasparenti e purtroppo i dati che abbiamo a disposizione non ci permettono bene di fare questa cosa", ha aggiunto Sala parlando dell'incontro di ieri con il presidente del Consiglio nel corso della sua prima visita in Lombardia dallo scoppio dell'epidemia. Poi Sala ha fatto l'esempio pratico dei numeri ufficiali su contagi e decessi da Coronavirus a Milano. "A ieri praticamente i deceduti a Milano per Covid sono pari a 1147 e i contagi ufficiali sono pari a 7867, circa il 15%. - ha detto - Io passo le notti a leggermi studi da tutto il mondo e il livello di morti rispetto ai contagi è universalmente riconosciuto al massimo all'1%. Per chi come me ha lavorato tanto in azienda e ha questo tipo di cultura i numeri sono sacri ma lo sono quando sono attendibili. Per cui rimane questo problema". Con il premier Giuseppe Conte "abbiamo discusso del momento di Milano e dello spirito che anima la città - ha spiegato Sala - Gli ho detto che non è tanto la questione di aver voglia di ripartire ma i termini più appropriati a mio avviso sono due, necessità e prudenza. È necessario ripartire ma bisognerà farlo con prudenza".

La fase 2 a Milano

"Vi prometto la mia massima attenzione, al di là delle tabelline continuerò a chiamare medici, pronto soccorsi, medici di base, negli ospedali per essere certo che il livello di rischio che ci prendiamo sia gestibile e vi chiamo alla vostra responsabilità. Io mi fido dei milanesi", ha infine detto Sala parlando della fase 2. "Io voglio con voi essere trasparente, sincero, voglio coinvolgervi nel percorso che intraprenderemo, vorrei avere elementi oggettivi per cui continuerò a fare tutto quello che faccio", ha concluso.

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