Coronavirus Lombardia, Gallera: "Modello Rsa forse non idoneo a gestione Covid"

Lombardia
Giulio Gallera (Agenzia Fotogramma)

"Ricordiamo - ha sottolineato l'assessore lombardo - che le Rsa sono tutti enti privati che dovevano avere la capacità di affrontare il tema. Per quello che è successo in Italia e nel mondo, forse è un modello che per la complessità di alcuni pazienti non è idoneo"

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia 

"È chiaro che, forse, quello delle Rsa è un modello che per la gestione dei pazienti Covid è emerso non avere le capacità di farlo". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, sottolineando: "Ricordiamo che le Rsa sono tutti enti privati che dovevano avere la capacità di affrontare il tema. Per quello che è successo in Italia e nel mondo, forse è un modello che per la complessità di alcuni pazienti non è idoneo". L'assessore Gallera ha anche parlato della delibera che dava la possibilità alle Rsa di ospitare malati di Covid-19, al centro di polemiche e di un'indagine, sostenendo: "quella delibera la rifarei per il bene dei miei concittadini". Gallera ha inoltre annunciato che "partono i test sierologici in 14 centri prelievi lombardi delle province di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Dal 29 aprile, le analisi vengono estese a tutta la Regione".
In mattinata ha parlato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel video messaggio quotidiano ai cittadini postato su Facebook: "Per la riapertura serve uno sforzo collettivo, anche se è chiaro che il Comune di Milano farà la sua parte. Visto che l'argomento all'ordine del giorno è il 4 maggio e la riapertura, la cosiddetta fase due, io vi voglio rassicurare sul fatto che stiamo lavorando per preparare la città sui servizi di mobilità alla riapertura".
Intanto in Lombardia sono in totale 70.165 i casi di positività al Coronavirus, 1073 in più di ieri. I decessi sono arrivati a 12.940, con un aumento di 200 morti. Scende sotto quota 800 il dato sui ricoverati in terapia intensiva arrivando a 790 pazienti, 27 in meno di ieri. I ricoverati Covid negli altri reparti sono invece 9.192, con una diminuzione di 500 unità. Lo comunica la Regione Lombardia nel consueto aggiornamento giornaliero (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI).

19:49 - Sala: "Gravissimo che non si facciano test"

"Sui test non si vede nulla, ad oggi non ci sono ancora test autorizzati, di fatto in Regione Lombardia oggi i test non si fanno. La trovo una cosa gravissima". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervistato nella puntata di Piazzapulita in onda stasera su La7. "Anche perchè quando si dice che probabilmente i contagiati a Milano solo il 15%, e c'è abbastanza consenso su questo, da un lato è un numero pazzesco ma dall'altro potenzialmente è una cosa positiva perché quelle persone tendenzialmente sono immuni - ha concluso -. Io non riesco a capire come mai ancora non si parta con i test".
Sala ha anche parlato del Pio Albergo Trivulzio precisando che il giudizio su quello che è accaduto nelle residenze per anziani "lo darà chi deve indagare, per me la cosa importante è poter dire alle famiglie di quei 700 degenti al Pio Albergo Trivulzio o alle famiglie che hanno anziani in quelle residenze che la situazione ora è sotto controllo. Non lo è. Io mi sono fatto un'idea che per parecchie settimane non abbiano avuto istruzioni adeguate - ha concluso - altrimenti non è comprensibile come possa essere successo tutto ciò".

19:14 - Colloquio telefonico tra Mattarella e Gori

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato oggi il sindaco di Bergamo Giorgio Gori per farsi aggiornare sulla situazione della città. Lo rendono noto dal Comune, ricordando che Gori e il Presidente si erano già sentiti telefonicamente in altre due occasioni, nei giorni più critici dell'emergenza sanitaria. Oggi il sindaco ha potuto condividere con il Presidente della Repubblica l'evidenza di un miglioramento della situazione negli ospedali e una netta riduzione del numero dei decessi, ma non ha nascosto la preoccupazione per le difficoltà sociali ed economiche che con ogni probabilità caratterizzeranno i prossimi mesi, a cui si lega la richiesta che il Governo rivolga un particolare sostegno alla provincia lombarda e alle altre più colpite dall'epidemia.
Gori ha detto a Mattarella che auspica che la ripresa delle attività, a partire da quelle lavorative, possa avvenire in condizione di sicurezza per i lavoratori e per i cittadini, e che dal Governo arrivino quindi a breve indicazioni chiare sulle modalità e sulle prescrizioni per la riapertura annunciata per il 4 maggio. Il presidente Mattarella, che era stato invitato a Bergamo per assistere il 4 settembre al concerto di ufficiale riapertura del Donizetti, ha espresso al sindaco il desiderio di poter tornare quanto prima a visitare la città.

18:33 - Medici del Trivulzio sentiti in audizione da Ats

L'Agenzia di tutela della salute di Milano sta ascoltando da alcuni giorni con delle audizioni i medici del Pio Albergo Trivulzio. Lo si apprende da fonti sanitarie. I colloqui verterebbero sulla gestione dell'emergenza nella struttura: dall'impiego delle misure per la sicurezza dei lavoratori (in particolare l'uso di presidi sanitari, ovvero mascherine, camici, occhiali) all'isolamento dei pazienti con sintomi respiratori. Come è stato riferito, pochi giorni dopo la scoperta del primo paziente positivo al Coronavirus a Codogno, nel Lodigiano, ci sarebbero stati casi di ospiti con "sintomi da sospetto Covid-19" anche in reparti diversi da quelli per la cura delle patologie del polmone. Nelle prossime ore, inoltre, dovrebbero arrivare gli esiti dei tamponi effettuati nei giorni scorsi su pazienti, ospiti e personale sanitario, anche per consentire (in caso di esito negativo) a molti medici, infermieri e operatori socio-sanitari di rientrare a lavoro e dare il cambio a quelli attualmente in servizio.

18:12 - Tar Lombardia accoglie istanza dei sindacati su e-commerce

L'istanza dei sindacati contro le ordinanze della Regione Lombardia sulle attività di e-commerce è stata accolta dal Tar della Lombardia. Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil avevano chiesto l'immediata interruzione delle attività di e-commerce "che le ordinanze di Regione Lombardia avevano nei fatti - sostengono i sindacati - deregolamentato e reso libere, in contrasto con i Decreti del Governo con i quali si sono limitate una serie di attività produttive per contenere la diffusione del Coronavirus".
"L'ordinanza - si legge nel decreto del Tar - disattendendo i propositi enunciati e ponendosi in contrasto con la normativa emergenziale contenuta nel d.l. e nel Dpcm citt., ha ampliato, anziché restringere, le attività consentite, autorizzando il commercio al dettaglio di tutte le merci, a fronte di un Dpcm che limitava il commercio solo a precisate categorie merceologiche ritenute essenziali o strategiche".

17:52 - Assessore Foroni: "In 20 giorni dimezzati i ricoveri in terapia intensiva"

"In 20 giorni siamo riusciti a ottenere un risultato importante", ha commentato l'assessore alla Protezione civile della Lombardia, Pietro Foroni, riferendosi ai dati sul dimezzamento in 20 giorni dei ricoverati in terapia intensiva per Covid. "Il 3 aprile eravamo al picco con quasi 1.400 ricoverati, oggi siamo sotto gli 800, a 790".

17:50 - Trivulzio, Comitato parenti vittime: "Numero elevato di anziani positivi, chiediamo commissariamento"

“Sono più di 80 i familiari che finora hanno aderito al Comitato e dai dati che ci forniscono i parenti il numero degli anziani positivi al Covid19 è elevato - dichiara Alessandro Azzoni, portavoce del Comitato Giustizia e Verità per le vittime del Trivulzio -. Per fermare la diffusione del virus ed evitare altre morti chiediamo il commissariamento del Pio Albergo Trivulzio". Secondo Azzoni, quanto sta avvenendo alla Baggina "conferma ciò che ha denunciato oggi Hans Kluge, direttore europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ovvero che il modo in cui si opera nelle case di cura aiuta la diffusione del virus. È necessario - aggiunge - modificare da subito le modalità di gestione delle Residenze Sanitarie Assistenziali in Lombardia. Dalla dirigenza del Pat non abbiamo ancora ricevuto nessuna notizia. Chiediamo trasparenza sulle condizioni di salute dei nostri familiari, chiediamo che siano curati adeguatamente, chiediamo giustizia”.

17:41 - Lieve calo dei casi a Milano

Sono leggermente in calo rispetto a ieri, dove si erano registrati 480 nuovi casi, di cui 161 in città, i contagi a Milano: 277 nell'area metropolitana, 105 in città. Sono 17.277 le persone positive nell'area metropolitana, 7221 in città. A Brescia i nuovi contagi sono 130 (12308 il totale), a Bergamo 98 (10946), a Cremona 101 (5807).

17:38 - In Lombardia in totale 70165 casi, 200 decessi in più

In Lombardia sono in totale 70.165 i casi di positività al Coronavirus, 1073 in più di ieri. I decessi sono arrivati a 12.940, con un aumento di 200 morti. Scende sotto quota 800 il dato sui ricoverati in terapia intensiva arrivando a 790 pazienti, 27 in meno di ieri. I ricoverati Covid negli altri reparti sono invece 9.192, con una diminuzione di 500 unità. Lo comunica la Regione Lombardia nel consueto aggiornamento giornaliero.

16:40 - Scala, Meyer: "Tra poco progetto digitale e streaming"

La Scala presenterà un nuovo progetto di digitalizzazione e un nuovo sito internet. Emerge da una lettera inviati ai lavoratori del teatro dal sovrintendente Meyer e visionata dall'ANSA. "Stiamo approfondendo diversi progetti che ritengo strategicamente importanti in questo contesto, tra i quali un progetto di digitalizzazione che presenteremo fra poco e un nuovo sito internet del teatro. Inoltre, sempre nell'ambito del confronto con i rappresentanti sindacali - ha osservato -, stiamo valutando la possibilità di trasmettere i nostri spettacoli live tramite internet (livestreaming)". Nel frattempo continua il lavoro per la programmazione, anzi riprogrammazione per quanto possibile della stagione 2020/2021 e "per pianificare le stagioni future cerando di recuperare, dove possibile, le produzioni per le quali avevamo effettuato investimenti e che non abbiamo poi potuto realizzare".

16:23 - Ats Milano: "Rimane preoccupante situazione degli operatori nelle Rsa"

Secondo il direttore generale di Ats Milano Città metropolitana, Walter Bergamaschi, "rimane preoccupante la situazione degli operatori sanitari" che lavorano nelle Rsa di Milano, per cui "abbiamo un tasso di assenze dal lavoro piuttosto rilevante". Il direttore generale di Ats Milano ne ha parlato in commissione consiliare del Comune di Milano riunita in video conferenza. Sugli oltre 3300 operatori che lavorano nelle residenze di Milano "abbiamo 634 in isolamento a domicilio per sospetto Covid, 286 tamponati, 500 che sono a domicilio per malattie non meglio specificate. Una situazione grave".
"Non significa però che che le assenze siano direttamente correlate a una riduzione del personale presente nelle strutture - ha aggiunto - perché le Rsa attivano delle sostituzioni dove riescono. Il personale in parte viene sostituito". Per Ats Milano la strategia nelle residenze per anziani è comunque quella di "creare una rete di supporto specialistica, con infettivologi ed epidemiologi, in modo da trattare al meglio i pazienti in loco e con le condizioni di isolamento. Dove questo non è possibile può invece essere utilizzata la rete ospedaliera".

16:10 - Scala, Meyer: "Ripresa sarà molto difficile"

Per il teatro alla Scala sarà "molto difficile" la ripresa dell'attività dopo la chiusura del teatro imposta dalle norme sul Coronavirus. Lo sostiene il sovrintendente, Dominique Meyer, che ha scritto una lettera a tutti i dipendenti, assicurando l'impegno "quotidiano" per "la ricerca di soluzioni" in questo momento "drammatico". Il sovrintendente ha spiegato che bisogna "tenere conto di un calo per diverse ragioni del numero degli spettatori e soprattutto del pubblico internazionale, con una conseguente forte contrazione dei ricavi".
Nella sua lettera ai lavoratori, il sovrintendente ha spiegato di essere in contatto costante con il sindaco Giuseppe Sala, che è presidente del teatro, e con il direttore Maria di Freda. È in programma per lunedì prossimo, a quanto apprende l'ANSA, una seduta del cda in videoconferenza che avrà all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio 2019 e ovviamente un esame della situazione per questo complicatissimo 2020. Meyer ai dipendenti non ha scritto della seduta del cda, ma ha confermato che "questi mesi di cancellazione degli spettacoli come sapete hanno comportato, al momento, il venir meno di ricavi di biglietteria per noi molto importanti", aggiungendo di essere "in contatto continuo con i Fondatori e i Partner del Teatro per aggiornarli su quanto stiamo facendo per fronteggiare questa emergenza e per riconfermare oggi più che mai l'importanza del loro sostegno pur nella consapevolezza che la crisi sta producendo gravi ripercussioni anche sulle loro aziende".

16:08 - In arrivo 4,5 milioni di mascherine dalla Regione

La Regione Lombardia ha annunciato la distribuzione di quattro milioni e mezzo di mascherine. "In vista della prossima graduale apertura e, dopo aver distribuito circa 330.000 mascherine agli addetti delle aziende del trasporto pubblico locale comprese Trenord e Fnm, 100.000 alle Forze di polizia locale e agli addetti alla sicurezza, oggi un altro milione - si legge nella nota della Regione - è stato riservato agli addetti delle aziende di ristorazione e delle ditte di pulizie operanti negli ospedali lombardi. A questi si aggiungono 3,5 milioni di 'dispositivi filtranti' consegnati alle 12 province lombarde che, a partire da domani, cominceranno a consegnarle ai Comuni. Di questi, 300.000 sono riservati ai soli Municipi della città di Milano".
"Con questi 4,5 milioni - ha detto l'assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni - siamo arrivati a 13 milioni di mascherine. Ricordo infatti che a oggi abbiamo distribuito già 8,5 milioni circa di mascherine attraverso canali diversi". "Ragionevolmente - ha spiegato - i Comuni cominceranno a distribuire alla popolazione queste mascherine tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima. Ringrazio i Comuni e la Province lombarde per la grande collaborazione che, anche questa volta, non hanno fatto mancare".

15:53 - Busto Arsizio, spaccia semplice igienizzante per sanificante: denunciato

Un imprenditore di 50 anni di Busto Arsizio, in provincia di Varese, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per aver spacciato un semplice igienizzante per prodotto sanificante, senza avere peraltro l'autorizzazione al commercio. Nei magazzini della sua azienda le fiamme gialle hanno sequestrato oltre 265 litri del finto disinfettante, pronto per essere messo in commercio. All'azienda , grossista di prodotti per la pulizia, i finanzieri sono arrivati durante un controllo random delle attività di settore. La sostanza igienizzante, a quanto emerso, era conservata in flaconi e taniche riportanti etichette che attribuivano al prodotto proprietà sanificanti e disinfettanti che non possiede. La produzione e la commercializzazione di tali liquidi, in particolare, richiede il rilascio di una specifica autorizzazione del Ministero della Salute, che l'azienda non è stata in grado di esibire. L'imprenditore deve ora rispondere dell'accusa di frode in commercio.

15:23 - Ats Milano, nelle Rsa della città metropolitana 1689 morti tra Covid accertati e sospetti

Dal 20 febbraio al 15 aprile nelle 57 residenze per anziani presenti nella città metropolitana di Milano sono morte 1.199 persone per sospetto Covid e 490 di Covid accertato. Il numero dei decessi non attribuibili a Covid invece è 1.280, "ossia i decessi che si possono attribuire alla classica mortalità che nelle Rsa è comunque sempre piuttosto rilevante". I dati sono stati riferiti dal direttore generale di Ats Milano città metropolitana, Walter Bergamaschi, in commissione consiliare del Comune di Milano riunita in video conferenza.
Per quanto riguarda i dati solo del capoluogo lombardo "i dati riferiti alle Rsa del Comune - si legge nella nota diramata nel tardo pomeriggio - sono: 52 decessi per sospetto COVID, 271 decessi accertati COVID, 546 decessi per cause diverse".
Durante il suo intervento in commissione il direttore di Ats Milano ha precisato che il monitoraggio "è fatto attraverso flussi di autocertificazione delle strutture". Per quanto riguarda invece i pazienti positivi al Covid l'ultima rilevazione sulla città di Milano è del 15 aprile e sui 6333 ospiti delle Rsa milanesi c'erano 745 ospiti con sintomi sospetti e 830 contagiati accertati. "Un altro aspetto è che nelle Rsa c'è una mortalità di fondo non attribuibile a Covid che è piuttosto rilevante. Si mantiene il rapporto tra morti Covid e morti non Covid delle settimane precedenti.- ha aggiuntoBergamaschi in commissione -. La mortalità complessiva, cioè il totale dei decessi rispetto agli ospiti della struttura è del 20%, mentre la percentuale dei decessi per casi sospetti o accertati Covid sul totale dei decessi è del 56%".

13:58 - A Milano 18mila controlli, 339 multati

A Milano sono stati 18.187 i controlli sul rispetto delle normative anticoronavirus. Di questi 13.889 sono controlli sulle persone: 339 i multati e 16 i denunciati per altri reati. Per quanto riguarda invece le attività commerciali, le verifiche sono state 4.298 e 14 i titolari denunciati.

13:47 - Nel Pavese irregolarità in tutte le Rsa controllate

Tutte le 27 rsa controllate dall'Ats di Pavia, ovvero l'ex Asl, presentavano delle irregolarità. La più grave è stata l'utilizzo dello stesso personale che lavorava nei reparti Covid anche negli altri. Il dato, riporta la Provincia pavese, è emerso durante l'incontro che si è svolto ieri mattina in videoconferenza tra il direttore generale dell'Ats di Pavia Mara Azzi, il prefetto Rosalba Scialla e i sindacati.

13:38 - Pavia, Istituto Maugeri e Policlinico San Matteo 'condividono' radiografie

L'Istituto Clinico Maugeri e il Policlinico San Matteo di Pavia si uniscono per condividere le radiografie dei loro malati di Covid-19. In altre parole, con questo 'sharing medicale' l'Ircss Maugeri potrà vedere in tempo reale le radiografie dei pazienti lì trasferiti dal San Matteo, i cui medici, a loro volta, potranno controllare il decorso dei loro dimessi. Tutto questo grazie a un sistema che consente la condivisione e il confronto dei referti, per verificare velocemente il decorso clinico del paziente. "Al momento delle dimissioni di un paziente, di norma nella sua cartella clinica ci sono solo i referti degli esami radiologici. Ma se, come accade spesso, al paziente si fa un altro esame radiologico da noi, non è possibile fare un confronto per la mancanza delle immagini precedenti, e quindi capire se il quadro dei polmoni del malato di Covid è cambiato e se la terapia in atto è efficace", spiega Paolo Poggi, primario dell'Irccs Maugeri. "In questi casi - prosegue - si chiede la cortesia al collega dall'altro ospedale di dare le immagini, ma in questa situazione di emergenza - prosegue - occorreva creare una procedura certa e semplice". E' così nato un sistema a due vie: gli esami eseguiti in Policlinico possono essere visualizzati dalla Maugeri e viceversa, in modo che i medici del San Matteo possano seguire l'evoluzione della malattia dei loro pazienti. "E' stato fatto per il Covid-19 - prosegue Poggi - ma potrebbe essere esteso in futuro ad altri ambiti, come quello riabilitativo". La stessa soluzione di condivisione delle immagini, concludono le due strutture, potrebbe coinvolgere anche altre strutture pavesi, creando un unico contenitore di immagini condivise, nel rispetto degli standard di privacy e tutela dei dati.

13:37 - Milano, assessore Cocco: "Sepoltura per vittime Covid sole"

"E' molto importante che ci sia un segnale perché in questa enorme tragedia queste persone non avevano nessuno che poteva occuparsi di loro. Quindi il Comune di Milano ha voluto garantire loro uno spazio e una sepoltura con grande dignità". Così l'assessore ai Servizi Civici e Trasformazione digitale del Comune di Milano, Roberta Cocco, ha parlato della decisione dell'amministrazione di garantire sepoltura, in un apposito campo del Cimitero Maggiore, ai morti per Coronavirus che nessun parente ha reclamato. L'assessore ha parlato con la stampa nel corso di un sopralluogo al cimitero dopo le celebrazioni per i caduti della Liberazione. "Ci tengo a dire una cosa: ho purtroppo sentito parlare di fosse comuni, non è così - ha precisato l'assessore - perché ogni persona ha un cippo con il nome e ogni salma viene sepolta singolarmente". Attualmente al campo dedicato del Cimitero Maggiore sono sepolte 61 persone "questo è un campo molto grande e potremmo arrivare addirittura fino a 600 sepolture cosa che ovviamente non ci auguriamo. - ha detto - Però abbiamo spazio per le sepolture che affronteremo nei prossimi giorni e settimane. Noi abbiamo iniziato da subito quando abbiamo visto che i numeri crescevano. E con l'ordinanza del sindaco, che riduceva da 30 a 5, i giorni le sepolture subito dopo i decessi era necessario avere un luogo che ci permettesse di operare le sepolture nel tempo minore possibile".
Nel campo 87 sono sepolti "coloro che vista l'emergenza non avevano dei familiari che disponessero la sepoltura. Magari persone davvero senza famiglia o senza parenti, o persone i cui parenti in questo momento potevano trovarsi in ospedale, in rianimazione oppure persone che hanno le famiglie lontane", ha spiegato ancora l'assessore Cocco. "Abbiamo voluto dedicare un campo affinché le sepolture fossero dignitose, ciascuna persona ha una croce con il proprio nome e questo campo verrà poi finito ad erba e rimarrà per queste persone. Se poi le famiglie desiderassero avere notizie o si facessero vive c'è l'ufficio del Comune che potrà dare tutte le indicazioni. Le persone sepolte qui dovranno stare per due anni per ragioni sanitarie e poi potranno essere a seconda dei desideri della famiglia esumate o cremate", ha concluso.  

12:05 - Ad Trenord: "Si starà in fila come al supermercato"

Per garantire la sicurezza e il distanziamento richiesto dalle misure antiCovid Trenord non potrà "trasportare più del 30-40% dei passeggeri che trasportavamo prima dell'emergenza Coronavirus". La stima è di Marco Piuri, ad della società che gestisce il trasporto ferroviario regionale in Lombardia. "E perché possano essere rispettate le norme anti-contagio - ha spiegato in un'intervista al Giorno - questa utenza deve essere spalmata nell'arco della giornata". "Prima del Coronavirus - ha aggiunto - trasportavamo 820mila pendolari al giorno, ma 350mila di questi, il 42,7% del totale, si concentravano in sole 4 ore di servizio: dalle 6 alle 8 e dalle 17 alle 19" e questo "nella Fase 2 non potrà avvenire". Per questo Trenord ha iniziato a parlare degli orari con Camere di Commercio e associazioni di categoria. Ma ha anche inviato "questionari a 550 mila pendolari e faremo altrettanto con 500 imprese convenzionate" per valutare le loro esigenze. Di certo "deve esser chiaro fin da ora che per alcuni mesi non sarà più possibile arrivare in stazione all'ultimo minuto e salire sul treno ma - ha avvisato Piuri - occorrerà imparare a mettersi in fila proprio come al supermercato". Al momento l'azienda sta cercando di lavorare a sistemi di prelazione visto che i posti sui suoi treni non sono numerati. E alla app di Trenord sarà aggiunta una funzione "che avviserà i pendolari dello stato di riempimento dei treni e farà sapere- ha aggiunto - se consigliamo di salire o no". La sua previsione comunque è che "ci vorranno due anni per riconquistare tutta l'utenza che avevamo prima di questa emergenza.

11:45 - Indagini su Rsa, mancò obbligo di mascherina per tutti

Fino almeno a metà marzo, per oltre tre settimane dallo scoppio dell'epidemia col primo caso a Codogno, il Coronavirus ha potuto diffondersi in molte delle case di riposo al centro delle indagini milanesi anche per l'assenza di indicazioni che raccomandassero a tutti gli operatori, e di conseguenza alle strutture, di usare le mascherine, dato che nelle disposizioni regionali, nazionali, internazionali si parlava di utilizzo nell'assistenza di pazienti Covid o casi sospetti, ma non nel rapporto con tutti gli ospiti. Emerge da documenti, in particolare dell'Istituto superiore di sanità e della Regione, depositati nelle indagini. Il 14 marzo nelle "indicazioni" aggiornate dell'Iss, anche sulla base delle linee guida dell'Oms, si raccomandava di usare le mascherine chirurgiche agli operatori in contatto con malati Covid e quelle ffpp2-3 per l'assistenza ai positivi in procedure con "aerosol". Mascherine che, invece, non erano raccomandate per il "contatto diretto con pazienti non sospetti Covid". E ciò in un quadro di mancanza di tamponi per ospiti e personale delle Rsa.

10:53 -  Giuseppe Sala: "Motori di Milano siamo noi, serve sforzo di tutti"

Per la riapertura serve uno sforzo collettivo, anche se è chiaro che il Comune di Milano farà la sua parte. Lo ha sottolineato, nel video messaggio quotidiano ai cittadini su Facebook, il sindaco Giuseppe Sala. "Visto che l'argomento all'ordine del giorno è il 4 maggio e la riapertura, la cosiddetta fase due, io vi voglio rassicurare sul fatto che stiamo lavorando per preparare la città sui servizi di mobilità alla riapertura. Chiaro che sarà assolutamente importante la vostra collaborazione, sarà uno sforzo collettivo. Milano non è come un'auto che giri la chiave e il motore si accende, sono tanti motori e i motori siamo noi. Servirà un grande atteggiamento collaborativo da parte di tutti, ma noi faremo la nostra parte. C'è un dopo e bisogna pensarci adesso. Non sono parole mie, ma le prendo a prestito da Mario Draghi che le ha pronunciate all'inizio di questa pandemia. Il senso è che bisogna lavorare, pianificare, non farsi cogliere
impreparati".

10:14 - Gallera: "Confronto con Atm e Trenord sui trasporti"

"Nelle grandi città il tema più importante è quello del trasporto pubblico locale. C'è un confronto in atto con il Comune di Milano, che è il proprietario di Atm, con Trenord e gli altri gestori. Ci stiamo lavorando". Lo ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, a proposito della fase due dell'emergenza Covid. Per l'assessore "il tema della mancanza dei picchi è nodale. Bisogna strutturare la nostra vita su un orario più ampio e senza avere momenti di concentrazione al mattino, perché bisogna entrare al lavoro tutti tra le 8.30 e le 9, e al pomeriggio quando si esce. E' un lavoro complesso che si sta facendo". 

10:01 - Gallera: "Fallimento in Lombardia? Qui bomba atomica"

"Il disastro in Lombardia è stato creato dalla bomba atomica che ha investito la nostra Regione, dove all'inizio il virus ha circolato indisturbato". Lo ha detto l'assessore ad Aria Pulita su 7 Gold, rispondendo alla domanda di una telespettatrice sul "perché del fallimento registrato in Lombardia" nella gestione dell'emergenza Covid.  

9:52 - Gallera: "Non si apre senza massime misure anti-Covid"

"Non si apre" senza "il massimo delle misure anti-contagio". Lo ha rimarcato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, rispondendo a una domanda sulla ripartenza durante un collegamento con 7 Gold. Durante la trasmissione Gallera ha sottolineato che "dobbiamo convivere con questo virus, di fronte al quale siamo indifesi" perché "non c'è una cura definita e non c'è un vaccino. Stiamo riuscendo a ridurre la sua contagiosità. La strada a questo punto non è solo quella di stare a casa ma di uscire protetti". In questo senso "distanziamenti, mascherine, gel disinfettanti davanti ai negozi e il controllo della temperatura sono fondamentali". L'obiettivo, ha aggiunto, "è gestire in maniera controllata la quotidianità. Non saremo mai a contagio zero, ma bisogna saperlo gestire e governare con attenzione". L'assessore ha poi ricordato che accanto ai tamponi (ad oggi, ha detto, la Lombardia ha una capacità di farne 13/14 mila al giorno, anche se c'è ancora il problema di reagenti), da oggi sono stati introdotti i test sierologici messi a punto dall'Ospedale San Matteo di Pavia. "Per ora - ha detto - è l'unico test in Italia che individua gli anticorpi neutralizzanti. Speriamo ne possano arrivare altri nelle prossime settimane, abbiamo fatto una manifestazione di interesse".

9:47 - Gallera: "Piano segreto del Ministero? Nessuno ci ha detto nulla"

"Assolutamente no, nessuno a noi ha mai detto nulla, altrimenti è chiaro che ci saremmo organizzati". Lo ha detto l'assessore al welfare regionale della Lombardia, Giulio Gallera, parlando a Mattino Cinque del piano 'segreto' anticoronavirus del ministero della Salute, di cui ha chiesto conto anche il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). "Noi abbiamo sempre seguito le linee guida in maniera tempestiva che ci sono state mandate", come quella di sottoporre al tampone chi arriva dalla Cina e aveva una sindrome respiratoria, ha aggiunto Gallera. "Mi sembra strabiliante: io conosco la serietà del ministro Speranza" e "non voglio credere che qualcuno sapesse e non ha fatto nulla, se così fosse sarebbe gravissimo", ha chiarito aggiungendo che il "25 febbraio Di Maio ha imbarcato su un cargo tonnellate di mascherine per la Cina e noi il 22 ci siamo trovati a non avere mascherine e protezioni - ha concluso -, spero che tutto sia avvenuto in una logica per cui nessuno era consapevole, altrimenti sarebbe più che grave".

9:42 - Giulio Gallera: "Zona rossa a Milano non è un'ipotesi"

L'aumento dei contagiati a Milano e Torino sono la conseguenza, secondo l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, "dell'ampliamento delle categorie a cui vengono fatti i tamponi", non sono dati "che evidenziano criticità di carattere sanitario". Il "dato degli ospedali - ha detto a Mattino Cinque - non ci fa ipotizzare una zona rossa" perché "i nostri ospedali stanno liberando i posti letto, si riducono i posti in terapia intensiva, al Pronto Soccorso arrivano meno persone con sintomi Covid e in forma più leggera".

9:39 - Primi 300 test sierologici nella Bergamasca

Sono iniziati questa mattina i primi test sierologici voluti dalla Regione per i residenti ad Alzano Lombardo, Nembro e Albino, epicentro del focolaio di coronavirus: stamattina si sono presentati i primi 300 cittadini, di età tra i 18 e i 64 anni, all'ospedale di Alzano e al poliambulatorio di via Roma a Nembro. I test sono gestiti da Ats Bergamo. Da settimana prossima i test andranno avanti in tutta la provincia di Bergamo, fino a esaurimento.
"Così potremo avere una fotografia immunologica dei nostri paesi. Bisogna fare in fretta", dichiara il sindaco di Alzano, Camillo Bertocchi, in merito all'avvio, stamattina, dei primi test sierologici sulla popolazione di Alzano, Nembro e Albino, epicentro del focolaio bergamasco di coronavirus. I cittadini sono arrivati fin dalle 8 all'ospedale di Alzano e al poliambulatorio di Nembro, in base a un appuntamento: in fila non più di due o tre persone per volta, per sottoporsi alla misurazione della febbre e poi al test. "Siamo felici di sottoporci al test - dicono le persone in fila - pur di riuscire a capire la portata di questa epidemia". 
Anche 600 ospiti delle Rsa di Alzano Lombardo, Nembro e Albino, i paesi epicentro dell'epidemia di coronavirus nella Bergamasca, sono stati sottoposti al tampone. Lo ha evidenziato il direttore generale di Ats Bergamo, Massimo Giupponi.

9:21 - Giulio Gallera: "Rsa forse modello non idoneo per pazienti Covid"

"I controlli ci sono stati, le Ats avevano il compito di sorvegliare e adesso stiamo andando a verificare situazione per situazione. E' chiaro che, forse, quello delle Rsa è un modello che per la gestione dei pazienti Covid è emerso non avere le capacità di farlo". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, a 7 Gold. "Ricordiamo che le Rsa sono tutti enti privati che dovevano avere la capacità di affrontare il tema. Per quello che è successo in Italia e nel mondo, forse è un modello che per la complessità di alcuni pazienti non è idoneo".

9:13 - Giulio Gallera: "Impensabile no a spostamenti fuori regione per mesi"

"Non è pensabile che per molti mesi non ci si possa muovere da una regione all'altra". Lo ha detto l'assessore regionale lombardo al Welfare, Giulio Gallera, a Mattino Cinque chiarendo che "è una questione nelle prime settimane di assestarsi". "Si parla di una riapertura graduale - ha aggiunto - di alcune attività commerciali, alcuni settori produttivi, abbiamo il grande nodo del trasporto pubblico locale e piano piano chiaramente si tornerà anche a uno scambio tra regioni". "Non è pensabile che per molti mesi non si possa andare da una regione all'altra", ha concluso Gallera.  

8:41 - Giulio Gallera: "Rifarei delibera Rsa per salvare vite"

La delibera dell'8 marzo, che dà la possibilità alle Rsa di ospitare malati di Covid-19, "la rifarei per il bene dei miei concittadini". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, su 7 Gold. "Rispetto alle polemiche che sono sorte dopo, forse era meglio lasciare che 150 persone non trovassero posto in un ospedale, tanto purtroppo i decessi sul territorio sono stati tanti, e io oggi sarei meno sotto le polemiche. Però siccome sono un amministratore con l'unico obiettivo di salvare la vita alla persone, io quella delibera la rifarei", ha aggiunto Gallera. Per l'assessore, "quello che emerge è che il virus si era già diffuso, ma si era già diffuso dappertutto. Regione Lombardia le indicazioni le ha date con tempestività. Noi siamo stati tempestivi, ma il virus è entrato e si è annidato nelle Rsa lombarde, in quelle dell'Emilia che ha il tasso di mortalità più alto, in quelle francesi, in quelle inglesi e in quelle di tutta Italia purtroppo".
L'assessore al Welfare ha poi parlato degli attacchi dei medici di famiglia lombardi sulla fase 2, spiegando che "si riferiscono a un documento approvato dal Consiglio regionale. Noi stiamo lavorando, anche con loro, ieri abbiamo avuto un tavolo sul rafforzamento della medicina territoriale, sia nella fase della cura sia in quella della sorveglianza, con i rappresentanti degli ordini e dei sindacati dei medici di medicina generale. Quindi andiamo avanti a lavorare con serietà e con la collaborazione di tutti". 

8:23 - Giulio Gallera: "Stiamo lavorando per una ripartenza graduale il 4 maggio"

"Stiamo lavorando per questo, è chiaro che bisogna essere estremamente prudenti". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare, rispondendo alla domanda se la Lombardia è pronta a ripartire il 4 maggio. "Il rischio che ci sia una nuova fiammata del contagio, quindi nuovi focolai, oggettivamente c'è, ce lo dicono tutti gli scienziati. Questo vuol dire agire con grande prudenza e in maniera graduale" ha detto Gallera in collegamento con 7 Gold. "Dal punto di vista del contagio - ha aggiunto - la situazione è fortemente migliorata, è in una fase discendente molto significativa. Per quanto riguarda le misure che dovremo adottare, le stiamo studiando noi, abbiamo gruppi di lavoro che stanno approfondendo sia dal punto di vista economico sia sanitario, e c'è la cabina di regia nazionale, perché la regia è del Governo. Lavoriamo per una partenza graduale", ha concluso.

7:22 - Giulio Gallera: "Al via i test sierologici in 14 centri"

"Ci siamo, i percorsi sono stati definiti: partono i test sierologici in 14 centri prelievi lombardi delle province di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Dal 29 aprile, le analisi vengono estese a tutta la Regione". Lo ha confermato, in una nota, l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, specificando che i centri prelievi saranno attivi da oggi ad Alzano, Nembro, Albino, Codogno e Lodi e da venerdì a Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari, Casalmaggiore, Soresina, Cremona e Crema. "Si tratta di un prelievo di sangue venoso periferico che serve per verificare se un organismo ha sviluppato gli anticorpi e se questi sono neutralizzanti per il virus. La 'call' a questi test viene coordinata dalle Agenzie per la tutela della Salute in collaborazione con le Asst di riferimento in base alle proprie informazioni epidemiologiche oppure su segnalazione dei medici di Medicina Generale e dei pediatri di Libera Scelta", ha aggiunto. I test saranno effettuati a partire dalle seguenti categorie: i cittadini ancora in quarantena fiduciaria; soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai medici di medicina generale alle Ats; i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle Ats a seguito dell'indagine epidemiologica già prevista, ma senza l'effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di Sars-CoV-2, anch'essi ancora in quarantena fiduciaria.

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