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Coronavirus Lombardia, Gallera: "Disgustato da sciacallaggio politico"

Lombardia

"Il senno di poi è un gioco facile per chi è rimasto a guardare. Noi eravamo in trincea, e lo siamo ancora", ha scritto l'assessore lombardo Giulio Gallera su Facebook 

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"Assisto disgustato a molteplici azioni di gigantesca deformazione della realtà e di sciacallaggio politico e mediatico". Lo ha scritto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera su Facebook, dopo gli attacchi dell'opposizione e la lettura di alcuni articoli di giornale che lo hanno "amareggiato". "Abbiamo vissuto qualcosa di pazzesco. Ci siamo trovati a dover prendere decisioni immediate per problemi giganteschi. Senza consultare un avvocato, scegliendo sempre per salvare la vita alle persone. Il senno di poi è un gioco facile per chi è rimasto a guardare. Noi eravamo in trincea, e lo siamo ancora". 

Le parole dell'assessore Gallera

In un lungo post, l'assessore ha ripercorso gli eventi a partire dal 20 febbraio, cioè da quando a Codogno un uomo di 38 anni è risultato positivo al coronavirus, fino ad affrontare "la più grande emergenza sanitaria che la Lombardia abbia mai vissuto". "Abbiamo dovuto prendere decisioni difficili in tempi ristretti ma bisognava salvare la vita alle persone. Trovare un respiratore o una Cpap per far respirare chi non ce la faceva più - ha elencato -, recuperare mascherine e camici per i nostri operatori sanitari, fare in modo che le autoambulanze trovassero un pronto soccorso dove portare i pazienti e una barella su cui sdraiare chi soffriva, organizzare le visite domiciliare" e così via. I dati "sono in miglioramento" ma non è finita. "Io continuo il mio lavoro con immutata determinazione e motivazione - ha aggiunto - e guardo con distacco a quanti 'col senno di poi' dalle comode scrivanie o dai divani di casa sputano sentenze e veleno. Noi siamo stati e siamo in trincea e non agiamo né abbiamo mai agito per compiacere i 'professori del giorno dopo' ma sempre e solo per soffocare la diffusione del Coronavirus e salvare la vita ai lombardi".