Coronavirus, Cremona: domani il 18enne Mattia lascerà l’ospedale
LombardiaIl più giovane paziente positivo della struttura del capoluogo lombardo sarà dimesso dopo oltre 2 settimane in terapia intensiva e una in pneumologia. Il dirigente dell’ufficio scolastico di Cremona e Sondrio: “Ora dovrà fare 14 giorni in isolamento”
Dopo oltre due settimane in terapia intensiva e una in pneumologia, sono previste per domani le dimissioni di Mattia, che con i suoi 18 anni è il paziente malato di Coronavirus più giovane all'ospedale di Cremona. Il dirigente dell’ufficio scolastico di Cremona e Sondrio, Fabio Molinari, spiega che il ragazzo "è completamente ristabilito, i parametri sono normali. In attesa che il tampone si negativizzi, ora dovrà fare le due settimane di isolamento, a casa o in una struttura protetta vicino a dove vive la famiglia" (LA DIRETTA - LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA).
La vicenda
Ricoverato lo scorso 16 marzo, Mattia, prima di entrare in coma farmacologico, aveva scritto alla madre Ombretta un messaggio con una promessa: "Stai tranquilla, non ti lascio sola". Lo scorso primo aprile lo studente è stato estubato, per essere trasferito l'indomani nel reparto di pneumologia, dove si trova ancora ricoverato. Molinari, rimasto sempre in contatto con la mamma e il giovane durante questo periodo, ha commentato: "Domani mattina sarà dimesso, è contentissimo. Finalmente l'epilogo che tutti ci auguravamo". Ora la famiglia dovrà scegliere se tenerlo a casa per le due settimane di isolamento o optare per una struttura protetta indicata dall'Ats, "peraltro vicina a dove Mattia vive, con la mamma e il suo compagno".
Il commento del dirigente dell’ufficio scolastico
Molinari ha poi commentato: "Io sono credente. La sera del 31 marzo ho organizzato un momento di preghiera e veglia, con l'accensione di candele, e l'indomani mamma Ombretta mi ha annunciato che Mattia era stato estubato. Sono convinto che qualcuno dall'alto ci abbia messo le mani. A 18 anni è ancora un ragazzino, ha anche la maturità da affrontare, vedremo in che forma, dobbiamo aspettare 18 maggio per capire. C'è stata una grandissima dimostrazione di affetto, non solo da Cremona. Credo sia un po' il simbolo di questa vicenda e della sofferenza che anche il mondo della scuola ha attraversato. Penso che la scuola ne uscirà, come ha fatto Mattia, a differenza di tante altre persone che purtroppo non ce l'hanno fatta".