I presunti responsabili avrebbero appiccato il fuoco per la diffusa pratica della "rigenerazione dei pascoli". Sono accusati anche di avere violato le normative che impediscono gli spostamenti per evitare il possibile diffondersi del coronavirus
Un vasto incendio ha devastato un'area boschiva al confine fra Comasco e provincia di Sondrio nella notte tra sabato e domenica scorsi. I carabinieri di Dongo, insieme con i colleghi della Compagnia di Menaggio, supportati anche dai militari Forestali di Gera Lario, hanno individuato i due presunti piromani. Si tratta di due giovani allevatori di Garzeno (Como) che avrebbero appiccato gli innesti in più punti. Solo il tempestivo intervento di diverse squadre dei Vigili del fuoco da Dongo, dal Comando della comasca e dalla vicina Valtellina, in particolare da Morbegno (Sondrio), ha impedito che le fiamme si avvicinassero pericolosamente a case e attività produttive. I due allevatori, che secondo le prime ricostruzioni avrebbero appiccato il fuoco per la diffusa pratica della "rigenerazione dei pascoli", oltre che di incendio sono accusati anche di avere violato le normative che impediscono gli spostamenti per evitare il possibile diffondersi del Covid-19.