Secondo il governatore lombardo "bisognerà aspettare ancora 3-4 giorni per capire se i numeri possono iniziare a darci ragione. L'unico mezzo per arrivare alla soluzione è impedire che il virus continui a circolare"
In progressione, ma non più esponenziale. È la sintesi delle parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, riguardo alla diffusione del Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - ANTIVIRUS, L'ITALIA CHE RESISTE). "Si può iniziare a dire che forse non c'è più quella progressione violenta che c'era nei giorni scorsi - ha spiegato il governatore -, è ancora in progressione ma non più esponenziale il che moderatamente ci fa piacere". Nel tardo pomeriggio Fontana si è recato nei padiglioni della Fiera di Milano dove si progetta di aprire un ospedale da 500 posti di terapia intensiva per i malati di Coronavirus. "Ho avuto un incontro con il dottor Bertolaso e con i suoi tecnici, c'è la massima disponibilità per realizzare questa struttura, all'orizzonte ci sono le condizioni per arrivare a una soluzione positiva e a una soluzione rapida".
"Tra 3-4 giorni si capirà se i numeri ci danno ragione"
Secondo Fontana, "bisognerà aspettare ancora 3-4 giorni per capire se i numeri possono iniziare a darci ragione. L'unico mezzo per arrivare alla soluzione è impedire che il virus continui a circolare". Per il governatore lombardo, "è chiaro che più misure restrittive ci sono, prima si arriva alla conclusione" e "se si chiude con ancora maggiore vigore, ci sono più possibilità che si rallentino i tempi di circolazione del virus. Quest'ultimo ancora "gira ed è girato nelle scorse settimane. È possibile che arrivi anche a Milano", ha aggiunto il governatore riferendosi alla situazione del capoluogo lombardo, dove il contagio è attualmente più contenuto rispetto ad altre zone della Lombardia, in particolare Bergamo, Brescia e Cremona. Stando ai dati di ieri, nella città metropolitana di Milano i contagiati sono 1.750, 200 in più rispetto al giorno precedente, di cui 711 in città, con un aumento di 79 casi (LA SITUAZIONE A MILANO).
"Screening per tutti i lombardi? Ci vorrebbero anni"
Alla domanda sulla possibilità di fare il tampone a tutti i cittadini lombardi Fontana ha risposto: "Parlare di screening in un paese come Vo' con 1500 abitanti ha senso, ma per 10 milioni di persone no. Oggi ci vogliono più di 8-9 ore per avere il risultato di un tampone, quindi non so in quanti anni si potrebbe fare. Allo stato attuale è molto difficile - ha sottolineato - se ci fossero nuovi sistemi, si può valutare".